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Col federalismo è il “governo delle tasse”: nei prossimi 5 anni pagheremo 10 miliardi in più

di Alberto Francavilla |18 Aprile 2011 19:07

ROMA – Col federalismo fiscale gli italiani dovranno pagare 10 miliardi in più dal 2011 al 2015: il numero è stato fornito da uno studio della Cgia di Mestre, che ha calcolato gli effetti che le nuove imposte locali avranno sulle tasche dei contribuenti. Altro quindi, che governo che “meno tasse per tutti”: l’attuale governo chiederà uno sforzo ai portafogli degli elettori.

Come ha scritto Luca Piana sull’Espresso, “nel 2010 le addizionali regionali in vigore, quelle congelate da tempo, hanno garantito un gettito fiscale di 7,1 miliardi per le casse delle Regioni e di 2,7 miliardi per quelle dei Comuni”. Invece, “se d’ora in poi sindaci e governatori ricorreranno a questa possibilità nella misura massima consentita, nel 2015 il flusso complessivo delle addizionali salirà a 19,7 miliardi”.

La maggior parte dei soldi finirebbe sempre alle Regioni, circa 16,16 miliardi di euro, mentre, sottolinea Piana, “i sindaci dovranno accontentarsi di un semplice ritocco di 400 milioni (fino a 3,1 miliardi)”.

La Cgia ha calcolato, come ha scritto Piana, quali sarebbero gli effetti nelle diverse città e nelle diverse fasce di reddito: “Un milanese che guadagna 25 mila euro lordi l’anno e che nel 2010 aveva pagato in tutto 263 euro potrà arrivare a 850 nel 2015. Così suddivisi: 100 al sindaco Letizia Moratti, alla quale finora non aveva versato nulla, e 750 al governatore Roberto Formigoni, che fino adesso gli aveva chiesto 263 euro”.

I più “fortunati”, ha rilevato il giornalista, “sono i cittadini di Roma e Palermo con un reddito di 15 mila euro l’anno. A loro, che già pagano addizionali al top, il federalismo riserva la magra consolazione di chiedere un conto pari a zero, almeno sul fronte delle addizionali Irpef”.

Meno bene andrebbe a Bari, Firenze e Milano, dove “l’opzione di aumentare l’imposta riaperta per sindaci e presidenti regionali potrebbe costare parecchio: oltre mille euro l’anno in più per quei contribuenti che dichiarano un reddito di 50 mila euro”.

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