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“Energia pulita, quanto ci costi”: Der Spiegel e le fonti rinnovabili “a caro prezzo”

di Alberto Francavilla |20 Settembre 2010 18:54

Un mondo basato sulle energie rinnovabili è un bel sogno, ma avrà un costo molto salato. A “fare i conti” è stato il settimanale tedesco “Der Spiegel”, che ha dedicato all’argomento un documentatissimo dossier di 10 pagine dal titolo “Ecologia a qualunque prezzo”, con una copertina raffigurante torri eoliche tra le nuvole con la didascalia “Il sogno caro dell’energia pulita”.

Partendo dal piano del governo di Angela Merkel, che prevede di innalzare dall’attuale 16 all’80% la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2050, il settimanale di Amburgo ha scritto che sulla base degli studi esistenti, per raggiungere questo obiettivo sarà necessario spendere in Europa “la favolosa cifra di 3 mila miliardi di euro solo per la produzione di energia. E in questa cifra non sono nemmeno compresi i costi per il necessario rinnovo delle reti e per l’immagazzinamento energetico”.

Per quanto riguarda la Germania, lo “Spiegel” ha scritto che, per realizzare i piani energetici rispettosi dell’ambiente, il prezzo dell’energia elettrica nei prossimi 25 anni risulterà quasi quadruplicato, poiché “alla produzione un Kwh verrà a costare 23,5 centesimi, mentre il prezzo attuale è di 6,5 centesimi”.

Solo per la costruzione delle nuove “autostrade elettriche” destinate a trasportare l’accresciuta produzione di energia eolica dal nord al sud dell’Europa e quella solare in direzione contraria, “solo in Germania bisognerà spendere oltre 40 miliardi di euro nei prossimi 10 anni”. Il settimanale ha scritto che “nessuno ha un’idea dei costi immensi di questa rivoluzione ecologica”, mentre l’unica cosa sicura è che “dovremo pagare costi più elevati per l’energia elettrica”.

Poi il giornale ha rincarato la dose spiegando che “su questo argomento il mondo politico ha finora svicolato, poiché solo pochi parlano dei costi. Il cancelliere annuncia ovunque una vera rivoluzione per la Germania, ma quello che la Merkel non dice è che ogni rivoluzione ha il suo prezzo”, ha osservato lo “Spiegel”, secondo il quale “a pagare enormi costi saranno i proprietari di case”, chiamati ad isolare termicamente i loro appartamenti, poiche’ il ministro dei Lavori Pubblici, Peter Ramsauer (Csu) “stima gli investimenti complessivi necessari ad un minimo di 75 miliardi di euro all’anno”.

Una cifra che per Julia Kloeckner, candidata Cdu a governatore nella Renania-Palatinato, “per molta gente equivale ad un esproprio”. Ma le conseguenze di un rincaro dell’energia potrebbero avere conseguenze ancora più drammatiche per l’occupazione, come ha sottolineato il presidente del colosso chimico Basf, Juergen Hambrecht, secondo il quale c’è il rischio di “una deindustrializzazione strisciante in Germania”, poiché già adesso molte industrie hanno nel cassetto i piani per delocalizzare gli impianti all’estero, in Paesi dove l’energia è pià a buon mercato.

La conclusione dello “Spiegel” è che “un futuro fatto di energie pulite e rinnovabili è caro e se i tedeschi vogliono dire addio ai combustibili fossili e nucleari, devono essere pronti a pagare il prezzo di questa rivoluzione”.

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