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Galliani, Milan, Silvio e Barbara: “il lodo Berlusconi”. I retroscena dell’accordo

di Gianluca Pace |1 Dicembre 2013 10:19

ROMA – “Il lodo Berlusconi” scrive la Gazzetta, è la legge salva Galliani dopo l’armistizio di Arcore. Galliani resta, affiancato da Barbara Berlusconi. Evitato lo strappo, un addio, quello di Galliani che “avrebbe scatenato un inferno nel Milan” come confidato da Berlusconi, Silvio. Tant’è vero che ieri sera Galliani, appena arrivato a Catania, come riporta la Gazzetta ha chiamato Barbara per “un’affettuosa telefonata”.

La prima pagina della Gazzetta dello Sport

LE LARGHE INTESE – Il Corriere della Sera parla di larghe intese, quelle tra Barbara e Adriano almeno “fino a nuovo ordine”. Arianna Ravelli si chiede: “È vero che ieri i duellanti hanno ripreso a parlarsi. Galliani ha telefonato a Barbara (addirittura «affettuosissimo» è stato definito il colloquio): assieme hanno deciso che le parole del presidente sono da seguire come il Vangelo e che è il momento di tornare a collaborare per il bene del Milan. Il punto è: fino a quando?” Dal club fanno sapere che non è un accordo a tempo determinato ma un “accordo pluriennale”. 

“La situazione al Milan è tornata serena — sostiene Berlusconi —. Sono lieto di comunicare che è stato trovato pieno accordo su un’organizzazione societaria che prevede due amministratori delegati. Adriano Galliani con la delega al settore sportivo e Barbara Berlusconi con la delega agli altri settori dell’attività sociale. Da parte mia ho promesso di essere più vicino alla società e alla squadra”.

La ricostruzione del Corriere:

La decisione, come detto, è stata presa durante le quattro ore di incontro ad Arcore. Ma è stata comunicata in due tempi. Dopo aver annullato la visita a Milanello ufficialmente causa maltempo (l’elicottero non poteva volare), le prime parole fatte trapelare dal Cavaliere erano più vaghe («Il Milan va avanti con serenità, dopo la cena Galliani è più sollevato, tutti restano a loro posto») poi è facile immaginare che la figlia abbia chiesto al padre di precisare meglio e in serata è arrivata la notizia dei due amministratori delegati (organizzazione che, per esempio, ha sposato la Juventus, dove convivono Beppe Marotta e Aldo Mazzia, anche se il contesto è un po’ diverso).
In mattinata papà e figlia si erano sentiti e sembra che Barbara si fosse detta disposta persino a un passo indietro per rasserenare la situazione. Ne ha fatto uno in avanti, anche se il suo progetto di rinnovamento (a partire dalla nomina di Paolo Maldini responsabile dell’area tecnica, e a seguire l’ingresso di Fenucci, Uva e Sogliano) subisce necessariamente un rallentamento, perché l’addio di Galliani deve essere posticipato.

“Fino a nuovo ordine…”

Più maliziosa (e concreta) la lettura di Repubblica: Silvio ordina la tregua fino ad aprile. Dietro l’accordo, secondo Ettore Livini, la battaglia per i diritti Tv:

A convincere l’ex premier a mettere il casco blu per obbligare i due litiganti a sotterrare l’ascia di guerra non sono stati tanto i dubbi sui destini del Milan, ma le possibili ricadute del Vietnam rossonero sulla già fluida situazione politica romana. Quando venerdì pomeriggio ha letto sulle agenzie lo sfogo di Galliani — raccontano i suoi collaboratori — il Cavaliere ha fatto un salto sulla sedia: la coltellata alle spalle di Angelino Alfano, vera o concordata che sia, ci sta. La bufera nel cuore pulsante dell’impero del Biscione — il cerchio magico dei fedelissimi e la famiglia — era troppo. “Non posso dare l’impressione di aver perso il controllo della situazione anche tra le mura di casa. Sarebbe un segnale di debolezza mortale!” avrebbe confidato ai suoi. E staccando agenzie di stampa e telefono (e ignorando il dibattito tv per le primarie del Pd) si è messo a tavolino per mettere il silenziatore alla tragicomica telenovela del Diavolo.

L’ira di Adriano: “Lei è solamente una ragazzina viziata…”

I motivi per spegnere l’incendio, del resto, sono tanti. Galliani è a fianco di Silvio dagli anni d’oro di Edilnord, ha fondato con lui Canale 5 ed è uno degli azionisti di riferimento della sua cerchia più stretta di amici. Dell’ex premier e dei suoi affari conosce quindi vita, morte e miracoli. A 360 gradi. Non solo. In questi giorni la Lega Calcio sta trattando il rinnovo del contratto per i diritti tv. Un affare da un miliardo di euro l’anno fondamentale per il futuro di Mediaset. E a tirare le fila dei negoziati c’è la Infront di Marco Bogarelli — fedelissimo dell’ad del Milan — che negli ultimi anni (ad Arcore è considerato un onore) è riuscita a far infuriareSky per i presunti trattamenti di favore alle tv di Cologno. “Questo non è proprio il momento per divorziare da Galliani”avrebbe fatto sapere un preoccupatissimo Piersilvio a papà. Meglio insomma provare a ricucire almeno fino alla spartizione della torta del calcio in televisione.
“Lei è soltanto una ragazzina viziata…” La ricostruzione dell’accordo secondo Repubblica:
La  mediazione con Barbara, condotta con continue telefonate durate fino a ieri mattina e coordinata anche da Bruno Ermolli, non è però stata facile. Le incomprensioni delle scorse settimane — compresi gli sfoghi freschi di stampa dell’ad — sono ferite che non si rimargineranno più. Galliani ha insistito per ore accusando la figlia dell’ex-premier di essere poco più di una ragazzina viziata “pronta solo a scaricare le responsabilità delle sconfitte su altri salvo prendersi lei i meriti delle vittorie”. Lei, fumantina come sempre e senza peli sulla lungua, gli avrebbe rinfacciato le scelte tecniche sbagliate (compresa la difesa ad oltranza dell’allenatore Massimiliano Allegri) ma anche “inciuci con la Curva e con gli Ultra” e la gestione un po’ sbarazzina dei rapporti con alcuni procuratori. Il Cavaliere avrebbe strigliato il manager (“non puoi tradirmi come un Alfano qualsiasi!”) e tirato le orecchie alla figlia (“ma ti pare il momento di far su questo casino?”). Poi, deposto il bastone, ha messo sul tavolo le carote: un occhio di riguardo per la liquidazione d’oro di Galliani quando — pare ad aprile — leverà le tende da Milanello. E lo zuccherino per Barbara, sotto forma di una promozione dimezzata prima dell’incoronazione a Regina dei rossoneri prevista a primavera quando il suo rivale si farà da parte.
Tutto è bene quello che finisce bene? Meglio non sbilanciarsi troppo. In primis perché quando c’è di mezzo la vulcanica Barbara le sorprese sono sempre dietro l’angolo. E la sua mezza marcia indietro di ieri — “l’ho fatto per papà”, ha detto a mezza voce — l’ha privata della vittoria per ko cui puntava. “Deve accontentarsi” dicono i suoi collaboratori. In fondo il risultato, vale a dire l’uscita di scena dell’ad, è stato portato a casa, anche se a scoppio ritardato. “Non è poco — aggiungono i fedelissimi dell’Evita milanista — e se ci siamo riusciti è solo perché lei c’ha messo la faccia alzando i toni e forzando la mano. Se no Adriano sarebbe rimasto al Milan fino a 90 anni”. L’ennesima puntata della Dinasty del Biscione, serie “La decadenza”, va così in archivio. Ma viste le fibrillazioni ad Arcore e dintorni (Marina e Piersilvio, dice il tam tam di Villa San Martino, sarebbero infuriati per il blitz della sorella) c’è da scommettere che per la prossima non ci sarà da aspettare molto.

 

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