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Gianni Agnelli, messa a 10 anni dalla morte: famiglia unita, manca solo Margherita

di Lorenzo Briotti |24 Gennaio 2013 22:37

TORINO – L’unità della famiglia per Gianni Agnelli è stata sempre una parola d’ordine, un obiettivo da non perdere di vista. Dieci anni dopo la sua morte quell’unità non si è persa e le nuove generazioni, insieme, tengono strette le redini del nuovo grande gruppo. Alla funzione solenne nel Duomo di Torino, nel decimo anniversario della morte dell’Avvocato, tutti i rami numerosi della famiglia, Agnelli, Nasi, Camerana, Brandolini d’Adda, sono presenti.

C’è solo un vuoto, pesante: l’assenza della figlia di Gianni Agnelli, Margherita. In prima fila ci sono la vedova Marella, i nipoti John, con la moglie Lavinia Borromeo e i due bambini maschi Oceano e Leone, Lapo e Ginevra con il marito Giovanni Gaetani e il bambino più grande Giacomo. Ci sarebbe dovuta essere anche Margherita: la mamma le ha telefonato per chiederle di venire a Torino, ma lei non ha ascoltato ed è rimasta nella villa sul lago di Ginevra, dove vive col marito Serge de Pahlen.

Margherita è in rotta con la famiglia: il conflitto è sull’eredità del padre, vicenda che l’ha portata in Tribunale, con sentenze per lei sfavorevoli in primo e secondo grado. Era stata assente alla funzione in suffragio del padre a un anno dalla morte e al funerale dello zio Umberto. Il suo nome non c’era sulle partecipazioni di nozze del figlio John, ma al matrimonio era poi andata. Anche questa volta non era escluso un suo arrivo all’ultimo momento, ma la sorpresa non c’è stata. E, nella giornata del ricordo, è l’unica nota stonata. Le altre sono tutte immagini serene, da album dei ricordi.

Ci sono John, Lavinia e Lapo, sul sagrato della cattedrale, che stringono le mani, salutano, ringraziano. Accolgono gli amici, i manager, Romiti, Fresco, Marchionne, Montezemolo. C’è il lungo abbraccio tra Andrea, l’ultimo della dinastia a portare il cognome Agnelli, e Lapo, che non vuole rilasciare interviste e si limita a portarsi la mano sul cuore: ”Il mio ricordo è solo qui, non sui giornali”. In Duomo ci sono anche la mamma di Andrea, Allegra, vedova di Umberto, le sorelle di Gianni Cristiana e Maria Sole. C’è il ricordo dell’Avvocato di John, da lui designato alla guida dell’impero.

”Mio nonno avrebbe sicuramente apprezzato l’unione di Fiat con Chrysler, il grande gruppo che siamo oggi, presente in tutto il mondo. Ha sempre pensato che un partner ideale fosse negli Stati Uniti”, dice il presidente del Lingotto, che definisce l’Avvocato ”brillante e convinto ambasciatore di Torino nel mondo”. Elkann ringrazia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e la Città che gli ha dedicato ”l’omaggio più caldo” Il presidente della Repubblica prima di partecipare alla messa ha infatti ricordato l’Avvocato in comune con il sindaco Piero Fassino.

Elkann poi risponde ai giornalisti: ”Torino? Siamo anche qui: la prossima settimana terremo il cda e presenteremo il nuovo investimento di Grugliasco. E’ una conferma che le nostre radici sono in questa cittò”, osserva. E ci sono, alla fine della giornata, le parole di Maria Sole: ”Non abbiamo mai temuto di perdere la Fiat – afferma durante Porta a Porta – perché  l’abbiamo sempre apprezzata e sempre amata e abbiamo sempre pensato che avremmo fatto di tutto per mantenerla”.

A seguire le foto della messa in onore a Gianni Agnelli a q0 anni dalla sua scomparsa (foto LaPresse)

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