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Juventus-Palermo 1-0, striscioni e coreografie della festa scudetto

di admin |5 Maggio 2013 17:30

TORINO, JUVENTUS STADIUM – Dopo lo scudetto della rinascita, la Juventus festeggia oggi quello della conferma. Un titolo, il secondo dell’era Conte, giunto al termine di una stagione che ha visto i bianconeri di fatto in testa al campionato fin dalla prima giornata. Aldilà del valore degli avversari, un’autentica impresa se si tiene conto che quest’anno c’era anche una Champions League da onorare e che è stata onorata.

Unica italiana giunta ai quarti di finale, i ragazzi di Conte si sono arresi solo di fronte ad un super Bayern Monaco. Una superiorità schiacciante, miglior difesa e secondo miglior attacco dietro la Roma. Lo scorso anno la Juve chiuse imbattuta è vero, ma con ben 15 pareggi. Quest’anno l’armata di Conte ha perso 4 volte, ma ha ottenuto già tre vittorie in più dello scorso anno quando mancano ancora tre partite da giocare. Nessun giocatore in doppia cifra nella classifica marcatori, ma ben 13 i bianconeri ad aver segnato almeno una volta. Di questi, ben otto hanno segnato minimo 5 gol. La dimostrazione che in Italia si può vincere anche senza il così detto ‘top player’.

Sì, perchè anche quest’anno la Juventus ha fatto del gruppo, della compattezza e del gioco di squadra le sue arme vincenti. La difesa, con Buffon meno decisivo dell’anno scorso, ha visto la crescita esponenziale di Leonardo Bonuccci. Al fianco della certezza Andrea Barzagli e nonostante un Giorgio Chiellini a mezzo servizio per via degli infortuni, il centrale di Viterbo è diventato uno dei leader della squadra. Andrea Pirlo si è confermato l’uomo in più. Con lui in campo la squadra si sente quasi imbattibile, tutti rendono al massimo. A 33 anni Pirlo ha vissuto un’altra stagione di altissimo livello, condita anche da 5 gol. Conferme anche quelle di Claudio Marchisio e Arturo Vidal, uomini ovunque e attaccanti aggiunti. Bene il neo arrivato Asamoah. Lo scudetto del 2013 porta anche la firma di Paul Pogba, l’autentica rivelazione. Il capolavoro di Beppe Marotta e Fabio Paratici, strappato praticamente a parametro zero al Manchester United. Il 20enne francese si è imposto per qualità fisiche e tecniche notevoli, unite ad una personalità insospettabile. Con 5 gol segnati nella sua prima stagione in serie A ha eguagliato un certo Alessandro Del Piero. Fallito l’assalto al ‘top player’ in estate, la Juve in attacco ha avuto in Mirko Vucinic il punto fermo e al suo fianco si sono alternati Sebastian Giovinco, Alessandro Matri e Fabio Quagliarella. In quattro hanno segnato 31 gol, poco più di quanti nel Napoli ne ha segnati il solo Cavani.

Tutti numeri che non fanno altro che sottolineare il valore del lavoro svolto da Antonio Conte. Nonostante i quattro mesi lontano dalla panchina per la vicenda calcioscommesse, una vicenda che lo ha colpito molto sul piano personale, il tecnico bianconero è stato il vero ‘deus ex machina’, il motivatore, il condottiero. Ma non meno rilevanti sono i meriti sotto il piano tecnico-tattico. Lo scorso anno la decisione di ‘sacrificare’ il suo amato 4-2-4 per trovare spazio a Pirlo, Vidal e Marchisio insieme. Quest’anno, l’intuizione di spostare Asamoah nel ruolo di esterno sinistro e nel finale di stagione l’utilizzo di un modulo con una sola punta per non fare a meno del giovane fenomeno Pogba. Ribadita la leadership in Italia, il prossimo obiettivo della Juve è quello di imporsi anche in Europa. Per farlo, però, Conte ha fatto capire che serve fare un passo avanti anche nella qualità della squadra soprattutto in attacco. Marotta e Paratici si stanno già muovendo, preso a parametro zero Llorente, l’obiettivo è ora quello di portare a Torino un fuoriclasse da affiancare a Vucinic. Il sogno si chiama Zlatan Ibrahimovic, più realisticamente si cercherà di mettere a disposizione del tecnico uno tra Suarez, Jovetic, Alexis Sanchez e Higuain. Il tutto resistendo alle lusinghe per i suoi fuoriclasse come Vidal e soprattutto Conte, allenatore già nel mirino dei top club di mezza Europa.

Juventus-Palermo 1-0, striscioni e coreografie della festa scudetto. Foto Ansa.

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