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Luca e Elena, bimbi dimenticati in auto, con questo seggiolino sarebbero vivi

di Maria Elena Perrero |8 Ottobre 2013 17:32

AREZZO – Luca, Elena e Jacop, bambini morti dimenticati nell’auto dai genitori, sarebbero ancora vivi se avessero avuto il seggiolino inventato dagli studenti dell’Istituto superiore di Bibbiena, premiato anche dal Cnr. Un seggiolino che evita che il bimbo venga dimenticato a bordo, morendo per asfissia, al caldo, senza aria. Come la piccola Elena, morta a 22 mesi nel maggio del 2011, dopo esser stata lasciata per 5 ore in auto. O come Luca, ritrovato con il corpicino bollente nell’abitacolo dell’auto, dove la temperatura aveva raggiunto i 60 gradi. 

L’idea del seggiolino è venuta agli studenti dell’Istituto superiore Fermi di Bibbiena. “Si tratta di un seggiolino che può funzionare in autonomia, oppure integrato all’impianto dell’auto, ha spiegato al Corriere della Sera Rossella Palomba del Cnr. Si attiva quando il motore viene spento e la portiera del guidatore viene aperta“. Prima il dispositivo inserito collegato al seggiolino fa abbassare i finestrini (per evitare la morte del piccolo per soffocamento), poi fa lampeggiare le quattro frecce e suona il clacson. Alla fine, se tutto questo non è stato abbastanza per attirare l’attenzione del genitore,  manda sms ad un numero di telefono prestabilito.

Il seggiolino si è aggiudicato il primo posto alla quarta edizione di InvFactor-anche tu genio!, competizione per studenti organizzata dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, con la rappresentanza della Commissione europea.

 

Il seggiolino salva-bimbi (Foto Cnr)

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