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Michael Fassbender: “Ho conquistato Tarantino con i doberman di Magnum P.I.”

di Lorenzo Briotti |29 Febbraio 2012 17:15

ROMA – “A 17 anni mi vedevo bene come chitarrista di un gruppo punk, poi ho conosciuto il teatro e ho deciso che avrei fatto l’attore”. Si racconta così Michael Fassbender, ironico coverman di Max in edicola giovedì primo marzo.

Sei film in 20 mesi, la Coppa Volpi a Venezia per Shame, la copertina di Newsweek come simbolo della dipendenza sessuale e un successo planetario: “Bastardi senza gloria è il film che mi ha lanciato, al provino Tarantino mi ha chiesto i nomi dei doberman di Magnum P.I., ho risposto giusto e la parte di Archie Hicox è stata mia… L’uomo a cui devo tutto è però il regista Steve McQueen col quale ho girato Hunger, che andò a Cannes e fu visto e premiato da Quentin. Con lui poi ho fatto Shame”.

MITI E MODELLI: “Sono cresciuto con Scorsese, Coppola e Lumet: erano le passioni di mia madre e me le ha passate. Il mio film preferito è Il Padrino, con i suoi mafiosi/gangster Al Pacino, De Niro e soprattutto John Cazale. Oggi mi piacerebbe essere diretto dai fratelli Coen, da Mel Gibson o Christopher Nolan”.

BRIVIDI DA SET: “Gina Carano in Knockout mi ha distrutto. Prima di girare ho guardato i suoi video su YouTube: vola, salta, tira pugni e calci, ha un controllo fisico bestiale! A un certo punto mi ha detto di sbatterla contro il televisore… poi mi ha tirato un vaso sulla testa e strozzato con uno dei suoi abbracci letali…”.

L’AMORE: “Con i ritmi professionali che tengo non ho il coraggio di chiedere a nessuna di starmi dietro…”.

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