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Pdl, furioso marcia sul Tribunale di Milano. Alfano minaccia l’Aventino 2013

di Alessandro Avico |11 Marzo 2013 16:39

ROMA – Il Pdl furioso marcia sul Tribunale di Milano contro la “persecuzione giudiziaria” che sta subendo Silvio Berlusconi. Questa la nuova tappa della rivolta del Pdl contro i giudici. L’ex ministro Mariastella Gelmini ha spiegato che da parte di tutti c’è la volontà di ”andare a manifestare davanti al tribunale di Milano”. ”Per una volta – ha detto – disobbediamo al presidente, la linea emersa dall’intervento di molti parlamentari è quella di andare comunque davanti al tribunale a manifestare”.

L’Aventino 2013 proposto da Angelino Alfano: “Valutiamo di non partecipare alle prime sedute del Parlamento perché quello che sta accadendo è contro i principi della democrazia e delle Istituzioni repubblicane che il Pdl ha sempre rispettato”. Proposta accolta con un applauso. Alfano ha quindi chiesto l’intervento di Giorgio Napolitano “in quanto Capo dello Stato e presidente del Csm”.

La rivolta del Pdl era cominciata sabato tra “medici nazisti” e “giudici stalinisti”. Mentre Silvio Berlusconi evoca Bettino Craxi dicendo “mi faranno fare la sua stessa fine” (cioè scappare?), il partito si scaglia pesantemente contro la magistratura. Tutto inizia dopo che i giudici della Corte d’Appello milanese per il processo Mediaset respingono il legittimo impedimento per motivi di salute nei confronti dell’ex premier. Berlusconi e i suoi pensano al complotto per realizzare un affondo finale e metterlo al tappeto. E così Fabrizio Cicchitto attacca: ”Medici nazisti”. Sandro Bondi invece si dice “preoccupato” perché così facendo “c’è il rischio che di questo passo nessuno potrà controllare la collera dei cittadini”.

Un fuoco incrociato di dichiarazioni al vetriolo. Il coro è unanime: ”Questi magistrati attentano alla democrazia”, ”stanno dando una macabra caccia all’uomo”. Tra i più duri c’è proprio il presidente dei deputati, Fabrizio Cicchitto: ”Medici nazisti su indicazione di un tribunale stalinista sono andati da Berlusconi e hanno emesso un verdetto disgustoso, ma a questo punto siamo al di là di ogni dialettica normale e di fronte allo scatenamento di una persecuzione che essendo fatta da fanatici ha perso anche ogni senso del limite”. Il legale di Berlusconi Niccolò Ghedini rinuncia all’arringa difensiva finale (confida nei giudici romani della Cassazione) e attacca: ”Il no della Corte al legittimo impedimento è un provvedimento fuori da ogni logica”.

Sandro Bondi vede il rischio che ”di questo passo nessuno potrà controllare la collera dei cittadini”, e avverte: ”Se alcuni magistrati avessero sottoposto un leader di sinistra a una persecuzione giudiziaria analoga a quella di cui da vent’anni è vittima il presidente Berlusconi, avremmo senza alcun dubbio assistito a determinazioni politiche e a manifestazioni di piazza di una carica intimidatoria e sovversiva di tutti gli assetti esistenti inimmaginabile”.

Per il presidente dei senatori Maurizio Gasparri ”nei confronti di Berlusconi non è in corso un giudizio, ma un autentico supplizio. Non è tollerabile una simile gestione della giustizia”. Il segretario del partito, Angelino Alfano accusa i magistrati di ”aver sfondato il muro del ridicolo” con la richiesta della visita fiscale. Gabriella Giammanco parla di ”persecuzione violenta e maniacale”, mentre Manuela Repetti di ”inaccettabile e macabra caccia all’uomo”.

E Berlusconi? Ricoverato al San Raffale per l’uveite, ha la pressione che sale, un po’ per il problema agli occhi, un po’ magari per “l’escalation giudiziaria” di questi giorni. La visita fiscale disposta dai giudici milanesi del processo Mediaset per accertare la validità del suo legittimo impedimento è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Figuriamoci quanto gli sarà salita la pressione ora che la visita fiscale è stata replicata anche per il processo Ruby. Pressione a 200 se pensa alla possibile interdizione dai pubblici uffici.

Foto Lapresse

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