Sos cucito nella tasca dei jeans: “Aiuto siamo schiavi cinesi” (foto)

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Giugno 2014 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA

BELFAST – “Aiuto, siamo schiavi cinesi: salvateci”. Un messaggio disperato, scritto in caratteri cinesi, e cucito nella tasca di un paio di jeans finiti in un armadio a Belfast, in Irlanda del Nord. Karen Wisinka acquistò quel paio di pantaloni tre anni fa in una catena di abbigliamento low cost, ma non li aveva mai indossati a causa di un difetto alla cerniera lampo. Nei giorni scorsi la scoperta: riordinando il suo armadio si è accorta che nella tasca di quei jeans mai indossati c’era qualcosa.

Un bigliettino, a prima vista incomprensibile, nascosto forse a costo della vita, da un anonimo operaio cinese. I tre Sos a caratteri latini, in cima al testo, hanno convinto la ragazza a vederci chiaro. E così ha pubblicato la foto, che oggi appare sulla prima pagina del quotidiano la Repubblica, su Facebook chiedendo aiuto per la traduzione.

Appreso il contenuto del messaggio si è poi rivolta ad Amnesty International. Questo il testo:

“Siamo detenuti nella prigione Xiangnan di Hubei, in Cina. Da molto tempo lavoriamo in carcere per produrre abbigliamento per l’esportazione. Ci fanno fare turni di 15 ore al giorno. Quello che ci danno da mangiare è perfino peggio di quello che si darebbe a un cane o un maiale. Siamo tenuti ai lavori forzati come animali. Chiediamo alla comunità internazionale di condannare la Cina per questo trattamento disumano”.

Una storia verosimile, ma altrettanto difficile da verificare, secondo Amnesty International. Intanto alla Primark, i grandi magazzini dove i pantaloni sono stati acquistati, hanno subito avviato un’indagine interna. Ma della produzione industriale in carcere si sa molto poco, non si etichetta ed è difficile da tracciare.

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