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Hitler e l’occultismo, il soprannaturale dietro ascesa e crimini del Terzo Reich

di Emiliano Chirchietti |8 Marzo 2018 22:44

"I mostri di Hitler"

“I mostri di Hitler”

ROMA – “I mostri di Hitler” è un saggio storico che studia la relazione tra nazismo e soprannaturale.
Il tema potrebbe apparire secondario rispetto alle vicende del Terzo Reich, ma il professore Eric Kurlander, docente presso la Stetson University che l’ha scritto dopo aver indagato nei documenti degli sterminati archivi tedeschi, dimostra invece l’esatto contrario: l’occulto ha avuto un ruolo cruciale nel processo che ha portato alla formazione ed affermazione dell’ideologia nazista.
Nel libro gli argomenti chiamati a difendere questa teoria sono organizzati in tre parti per un totale di nove capitoli, più una porzione finale dove si trova anche la bibliografia, quasi cinquanta pagine, valido strumento per chi voglia approfondire il tema.
Kurlander costruisce il suo pensiero iniziando a scavare nel profondo delle tradizioni tedesche, fino al cuore di un popolo che agli inizi del novecento conobbe un’incredibile fioritura del soprannaturale. Non è un caso quindi che la prima parte abbia inizio raccontando di un giovane austriaco di vent’anni – Adolf Hitler – a Vienna, nello studio dell’occultista Jorg Lanz von Liebenfels per chiedere alcune copie della rivista ⟪Ostara⟫ che lo stesso Lanz dichiarava essere “il primo e unico giornale scientifico dedicato allo studio della razza … per combattere i rivoluzionari socialisti ed effeminati e salvare dal declino la nobile razza ariana” ( pagina 23 ).
Sono quelli gli anni nei quali, impariamo leggendo il libro, si sviluppò in tutto il paese un articolato sistema di particolari discipline esoteriche come l’ariosofia, intrise di credenze filosofiche e religiose che teorizzavano la discendenza della razza ariana da uomini-dio del Nord.
Colpisce sapere che nella sola Berlino erano presenti più di tremila maghi, o che la pratica delle sedute spiritiche veniva comunemente e quotidianamente esercitata da moltissimi tedeschi. Non solo: nel Paese si costituirono numerose associazioni espressione di un sentimento spirituale intriso di esoterismo, occultismo, mitologia, neopaganesimo, folclore, ma soprattutto, carico di attesa per l’arrivo di un messia che avrebbe dovuto liberare la nazione dal malvagio uomo ebraico e dalla rivoluzione comunista.
L’inizio secolo tedesco, ci dice Kurlander, è un crogiuolo nel quale le più antiche credenze popolari, come ad esempio quelle riguardanti licantropi, streghe e vampiri, si fusero con estreme teorie sulla razza e la civiltà ariana. Fu poi la drammatica crisi economica e sociale, nella quale sprofondò il Paese a cavallo tra le due guerre, a completare la sedimentazione nell’inconscio collettivo tedesco di tutti quegli elementi mistici e demoniaci dai quali il nazismon iniziò a proliferare.
Kurlander spiega nel dettaglio la genesi delle prime formazioni, come la Lega dei Martelli o l’Ordine dei
Germani, che si cibarono di questa sottocultura, fino ad arrivare alla Società di Thule, organizzazione occultista fondata da Rudolf von Sebottendorff, madre del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori ( NSDAP ).
È nella seconda parte del libro però che emerge quanto il soprannaturale penetrò nel Terzo Reich, in dosi più o meno uguali, come strumento di propaganda e consenso ma anche spirito culturale e religioso al quale, anche i vertici nazisti, mostrarono piena devozione.
Hitler era un grande estimatore dell’occultista Ernst Schertel e del suo trattato sulla magia che studiò con molta attenzione; Hanns Heinz Ewers, che scriveva racconti dell’orrore, ebbe un ruolo importante nella propaganda nazista; Erik Hanussen, popolare chiaroveggente tedesco nato da una famiglia ebraica, ispirò buona parte del pensiero soprannaturale del Terzo Reich; lo stesso Heinrich Himmler, accanito sostenitore della teoria del ghiaccio cosmico, riteneva “che gli ariani non si sono evoluti dalle scimmie come il resto del genere umano … sono divinità scese direttamente dal cielo sulla terra … noccioli di vita nel ghiaccio eterno del cosmo” ( pagina 218 ); oppure, ancora Himmler, quando dichiarò che per liberare Mussolini – Operazione Marte – si affidarono alle rivelazioni di un gruppo di esperti dell’occulto reclutati per aiutare il regime.
Tuttavia, quando il soprannaturale raggiunse livelli inimmaginabili di adesione, soprattutto dopo la nomina a cancelliere di Hitler nel 1933, il Terzo Reich, forse preoccupato, iniziò a contrapporsi introducendo per legge il divieto di praticare occultismo commerciale e privo di scientificità.
Questo cambio di rotta, ovviamente legittimato dallo stesso Hitler che comunque nel 1934 ingaggiò il più celebre rabdomante tedesco, Gustav von Pohl, per perlustrare la cancelleria in cerca dei temutissimi “raggi della morte”, e condiviso dai suoi più stretti collaboratori che mai rinunciarono ad avere maghi ed astrologi personali, non fu duraturo né feroce. La campagna contro l’occulto, a differenza di altre portate avanti dai nazisti con crudeltà, si caratterizzò per una insolita tolleranza che ebbe l’effetto di non contrapporre mai radicalmente il nazismo al soprannaturale.
Soprattutto con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, tutto ciò che era considerato occultismo scientifico, come la teoria del ghiaccio cosmico, sposata non solo da Himmler ma anche da Hernman Goring, la parapsicologia, ed anche le religioni orientali, divenne abile strumento di consenso che doveva garantire una copertura ideologica ai crimini che il Terzo Reich andava perpetrando.
È in questa prospettiva che Kurlander ci introduce nella terza ed ultima parte del libro. Forse quella che in modo più chiaro riesce a dimostrare come le scienze di confine vennero assunte a beneficio degli obiettivi propagandistici, e non solo, del regime: Joseph Goebbels istituì la divisione Nostradamus, Goring promosse il Ministero delle Foreste, nel 1942 la Marina tedesca iniziò ad utilizzare il pendolo per individuare la posizione dei convogli nemici in mare, ma soprattutto, servirono a teorizzare e poi realizzare il genocidio: “il vampiro ebreo porta caos nel mondo…la natura parassitaria dell’ebraismo…un mondo infettato dall’ebraismo o un mondo libero dall’ebraismo” ( pagina 358).
Kurlander scrive nell’epilogo: “Il pensiero soprannaturale è solo uno degli elementi indispensabili per
comprendere il nazismo” ma “nessun pensiero soprannaturale trovò un’analoga espressione politica e
ideologica, ed ancor meno culturale, religiosa e scientifica, nei partiti di massa che dominarono la politica negli anni Venti e Trenta” e “la realtà è che ogni cultura ha un proprio immaginario soprannaturale che può, in tempi di crisi, cominciare a rimpiazzare argomentazioni più sfumate e dalle fondamenta più empiriche sulle sfide che definiscono la nostra realtà sociopolitica e geopolitica”.
I mostri di Hitler. La storia soprannaturale del Terzo Reich, ​di Eric Kurlander, Mondadori, pp. 600, € 30,00

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