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Roberto Saviano ha copiato da Giovanni Tizian? Il “giallo” Ecomafia 2012

di admin |19 Luglio 2012 19:46

Roberto Saviano (LaPresse)

ROMA – Roberto Saviano ha copiato da un altro giornalista senza citare la fonte? A leggere la sua prefazione al rapporto Ecomafia 2012, volume sulle infiltrazioni delle organizzazione mafiose nel business dei rifiuti pubblicato ogni anno da Legambiente al costo di 24 euro, ci si accorge che interi paragrafi sono identici a quanto scritto nello stesso libro (in un altro capitolo) dal cronista Giovanni Tizian.

Era già successo per il suo libro più famoso: lo avevano accusato di plagio giornalisti napoletani di quotidiani locali come le “Cronache di Napoli” e il “Corriere di Caserta”. Ma una sentenza del 2010 aveva dato ragione a Saviano. Era capitato una seconda volta, in un passato più recente, che il giornalista Giampiero Rossi avesse fatto notare come un passo di un suo libro somigliasse troppo con un intervento televisivo dello scrittore napoletano, che vive da anni sotto scorta in seguito alle minacce di morte giuntegli dal clan camorristico dei “Casalesi”.

In Ecomafia 2012 è firmata da Saviano la prefazione e la quarta di copertina. Nelle sette pagine lo scrittore oltre a elogiare il rapporto sottolinea il fatto che quest’anno parla dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, focalizzandosi in particolare sui comuni settentrionali. Ma lo stesso argomento non solo viene affrontato ne “Il sacco del nord”, il capitolo del libro firmato da Giovanni Tizian, anche lui sotto scorta perché minacciato di morte dai mafiosi: il fatto strano è che Saviano parla dello stesso tema usando le stesse parole.

Chi ha curato il rapporto, sentito dal Fatto quotidiano, si è preso le colpe di quello che viene presentato come un equivoco, un errore di editing: “È stato un nostro errore, avremmo dovuto virgolettare le parti della prefazione di Saviano che richiamavano il lavoro di Tizian, ci è sfuggito”. Un errore veramente antipatico perché, come riporta il Fatto Quotidiano, l’equivoco del doppione si presenta subito, dall’introduzione. Scrive Saviano:

“Dimenticato, rimosso, cancellato dalla memoria collettiva. Il primo comune sciolto per mafia nessuno lo ricorda più. È un fantasma disarmato, lontano. Eppure il caso Bardonecchia racchiudeva l’essenza della ‘ndrine del Nord. Cemento, appalti, forniture, condizionamento della politica”

L’inizio del capitolo scritto da Tizian, a pagina 125 del libro, è uguale:

“Dimenticato, rimosso, cancellato dalla memoria collettiva. Il primo comune sciolto per mafia nessuno lo ricorda più. È un fantasma disarmato, lontano. Eppure il caso Bardonecchia racchiudeva l’essenza della ‘ndrine del Nord. Cemento, appalti, forniture, condizionamento della politica”

Il resto del paragrafo continua così, oscillando fra la somiglianza “omozigote” e la variazione di qualche parola o segno di punteggiatura. Gli altri passaggi “gemelli” li potete leggere cliccando sull’immagine. Per i curatori di Ecomafia 2012, però, si è trattato solo di una svista, della fretta di pubblicare che è stata più forte della diligenza nel virgolettare le parti che Saviano ha citato, solo citato, da Tizian. Lui non c’entra, ha solo firmato la prefazione.

Rapporto Ecomafia 2012: a confronto la prefazione di Roberto Saviano e il capitolo di Giovanni Tizian (Clicca sull’immagine per vederla più grande)
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