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Tarek Ben Ammar: “Mi compro la Rai”. Il grimaldello del contratto di servizio

di Warsamé Dini Casali |25 Ottobre 2013 13:24

Tarek Ben Ammar: “Mi compro la Rai”. Il grimaldello del contratto di servizio

ROMA – Tarek Ben Ammar: “Mi compro la Rai”. Il grimaldello del contratto di servizio. Si parla da anni di privatizzare la Rai o pezzi di Rai ma finora non si era ancora visto un compratore preventivo che uscisse allo scoperto. “Se la Rai è vendibile noi siamo qua”, ha dichiarato Tarak Ben Ammar a Radio 24, intervistato da Giovanni Minoli. “Penso che sia una cosa positiva privatizzare la Rai, la politica esce fuori dalla televisione. Sawiris si è comprato Wind, Telecom è degli spagnoli perché due arabi non possono essere soci con italiani per una Rai privatizzata?”, sostiene Ben Ammar.

Già perché? Forse perché “nessun grande Paese europeo si è privato del Servizio pubblico radiotelevisivo”, spiega  il segretario nazionale dell’Usigrai, Vittorio di Trapani. O forse perché è vero, come sospetta Vincenzo Vita, nella bozza del rinnovo del contratto di servizio tra lo Stato e la Rai, si nasconde “la volontà che alberga anche nel Governo, vale a dire mettere a gara pezzi della Rai, rompendo l’unitarietà dell’apparato e avviando la tanto agognata privatizzazione”. Il cavallo di Troia, il grimaldello, sarebbe rappresentato dall’articolo 23, dove si evoca la possibilità di un referendum sulla concessione generale che scade nel maggio 2016.

Anche  Ben Ammar ne fa cenno, parlando appunto della concessione dello Stato che affida il canone in esclusiva alla Rai: “Per rinnovare la concessione dovremmo vedere la linea editoriale che il servizio pubblico dovrebbe avere”.

Il contratto di servizio è solo una parte del tutto (concessione e convenzione, i veri ancoraggi dell’ontologia del servizio pubblico). Ha senso che divenga la fonte per un atto di ben superiore valore? Una sineddoche rovesciata. Quando la logica elementare viene stravolta in genere c’è qualcos’altro, che ancora non appare. (Vincenzo Vita, Blitz Quotidiano)

Fra l’altro, fa ancora notare l’Usigrai, Ben Ammar è consigliere di amministrazione in Mediobanca, la stessa banca che si occupa dei conti Rai e in buona sostanza ne stabilisce il prezzo di una eventuale vendita, come ha già fatto tre mesi fa (“Rai privatizzata. Catricalà apre i giochi, Mediobanca fa il prezzo. Sono prove?”). Siamo nei paraggi del conflitto d’interessi.

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