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Ferrari, aria di maretta dopo il pasticcio di Montecarlo. Serve un chiarimento. Lo sfogo di Leclerc è stato un monito severo. Riscatto a Baku?

di Enrico Pirondini |30 Maggio 2022 12:27

Ferrari, aria di maretta dopo il pasticcio di Montecarlo. Serve un chiarimento. Lo sfogo di Leclerc è stato un monito severo. Riscatto a Baku? (foto Ansa)

Maretta in casa Ferrrari. È l’ora del “chiarimento “ come ha detto il grande capo Matteo Binotto, a caldo, dopo il (grave) pasticcio combinato dal box del Cavallino. Due errori grossolani che sono costati la vittoria (praticamente già acquisita con la doppietta in pole) e lo sfogo amaro di Leclerc (“Così fa male, abbiamo sbagliato tutto noi. Eravamo padroni della corsa, non è possibile perdere punti”). Duro attacco alla sballata strategia che gli è costata persino il podio. Proprio a lui che aveva dominato il weekend davanti alla sua gente e stava dominando la folle corsa nel folle circuito cittadino flagellato da un diluvio (prima) e da uno stop (dopo);c’era da rimuovere dalla pista l’auto spezzata di Schumacher. No. Stavolta il “muretto rosso” l’ha fatta grossa . Un doppio pit stop caotico, a dir poco pasticcione. Questo GP di Monaco non l’ha perso Leclerc, l’ha perso la Ferrari. E il team principal Binotto lo sa bene. Di qui la necessità di un Franco confronto interno.

Ma non chiamatelo processo

È una vecchia regola dello sport: chi vince esulta, chi perde spiega. Festeggia la Red Bull che ha ottenuto il miglior risultato possibile in circostanze che si profilavano sfavorevoli; si interroga la Ferrari che pure ha protestato contro la giuria (reclamo respinto) per una evidente irregolarità dei piloti Red Bull che in uscita dai box hanno “calpestato” la riga gialla. La FIA dovrà spiegare, la gialla è sacra. È sincero Binotto: “Sì , abbiamo commesso un errore, forse due. Ma se Latifi non avesse bloccato Sainz per mezzo giro e si fosse messo da parte, Carlos avrebbe trionfato. È poi stato un errore fermare Leclerc, dovevamo lasciarlo in pista per difendere la leadership e poi passare direttamente alle slick. Sono errori che analizzeremo e che ci faranno crescere”.

Prossimo appuntamento a Baku

La Formula Uno ripartirà dall’Azerbaigian, paese a cavallo tra Europa e Asia. Il circuito di Baku (la capitale) è perfetto per Leclerc che nel 2019 ha stabilito il tempo record sulla Ferrari SF90 progettata da Binotto e Cardile. Ma qui l’anno scorso ha vinto il messicano Perez e prima le Mercedes di Bottas e Hamilton. Dunque, occhio Cavallino.

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