X

Halo, la gabbia davanti all’abitacolo delle auto di F1. E i piloti quanto ci vedono? VIDEO

di FIlippo Limoncelli |23 Febbraio 2018 10:37

La nuova Ferrari con la gabbia (foto Ansa)

La nuova Ferrari con la gabbia (foto Ansa)

ROMA – “Non credo lo Halo darà fastidio, ritengo che sia molto meno intrusivo di quello che pensavo. Tutti ci abitueremo al suo utilizzo”. Sono le parole di Sebastian Vettel nella conferenza stampa sulla nuova Ferrari, la SF71H. Nella nuova rossa infatti spicca un dettaglio su tutti: una sorta di ‘gabbia‘ inedita davanti all’abitacolo. Molto evidente dunque l’introduzione dell’halo, il sistema di protezione della testa del pilota che, rispetto ai test effettuati nel 2017 è stato integrato nel concept della nuova vettura.

Dopo la presentazione di questo nuovo sistema di sicurezza, molti si sono chiesti se i piloti avranno problemi di visibilità o se la gabbia possa in qualche modo essere pericolosa in caso di incidente.

L’associazione dei piloti, la GPDA, tramite il presidente Alex Wurz aveva commentato così l’introduzione dell’Halo con un comunicato.

“La F1 è un punto di riferimento per la sicurezza senza la compromissione delle prestazioni. Esteticamente potrebbe non essere gradito (l’Halo, ndr) ma tutti i protagonisti potranno spingere al massimo in pista”.

Poco dopo anche Toto Wolff, team manager Mercedes, aveva commentato così la scelta dell’halo: “Non ne sono entusiasta da un punto di vista estetico, ma questa è la strada della FIA”.

Contrari ad Halo anche alcuni piloti come Verstappen o l’ex Niki Lauda.

Quali potrebbero essere i problemi dell’halo?

La visibilità. Con quel pilone centrale si teme che la visibilità, che si riduce ad alte velocità, possa stringersi significativamente.

L’estrazione in caso di incidente. Nonostante sia dotato di una parte semovente, Halo è progettato per sopportare carichi elevati, ed è dunque piuttosto “rigido”. In alcuni crash test i piloti sono stati estratti dopo circa 7-8 secondi dall’impatto. Ad oggi il limite è di 5 secondi.

Potrebbe rompersi. Certo, si tratta di un’eventualità da prendere in considerazione in casi estremi, ma pur sempre possibili. E pare che alcuni ingegneri del paddock abbiano già consegnato dossier riguardanti la rottura di Halo in seguito a dinamiche particolari di contatto.

E i detriti più piccoli? Ricordate la molla che colpì Massa in Ungheria nel 2009? Halo non sarebbe in grado di deviarla, così come non sarebbe in grado di schermare detriti più piccoli di una decina di centimetri scarsi.

Il peso delle vetture. L’aumento generoso di oltre 26 chilogrammi dal 2016 al 2017 non era evidentemente un atto di altruismo FIA. Erano invece già contemplati i circa 10 chili di Halo. Un ulteriore scoglio per le scuderie.

Infine, l’estetica. Qui non c’è argomentazione che tenga. O piace o non piace.

Ecco il video del primo giro di pista della nuova Mercedes guidata da Bottas. La telecamera montata sul casco del pilota vi farà capire come è la visibilità con Halo.

 

 

 

 

Scelti per te