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Dark Polo Gang, il termine “bufu” entra nel vocabolario Treccani

di Redazione Blitz |8 Giugno 2018 0:29

Dark Polo Gang, il termine "bufu" entra nel vocabolario Treccani

Dark Polo Gang, il termine “bufu” entra nel vocabolario Treccani

ROMA – Il neologismo “bufu” [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] coniato dalla Dark Polo Gang, formazione trap romana, è entrato nel vocabolario della Treccani. Il termine “bufu”, spesso usato nelle canzoni della Dark Polo Gang, viene considerato come sinonimo di ridicolo.

Secondo il dizionario Treccani “la parola nasce come contro-offesa ai cosiddetti haters, letteralmente coloro che odiano (una sorta di nemici), che hanno fatto nei confronti della band alcuni dissing”. Per i fan della band, semplicemente, è un sinonimo di “ridicolo”.

Questa la voce della Trecanni per il termine “bufu”:
bufu (Bufu) (spreg.) Sigla dell’espressione gergale angloamericana By Us Fuck U (‘per quanto ci riguarda, vaffanculo’), insulto adoperato nei testi di canzoni rap come risposta ad attacchi verbali mossi dall’interno dello stesso ambiente musicale. La parola Bufu è stata coniata dal gruppo romano di rappers Dark Polo Gang (DPG), formazione composta dagli interpreti Tony Effe, Dark-Side, Pyrex e Dark Wayne. Bufu è l’acronimo di “By Us Fuck You”, in cui la parola you è sostituita all’abbrevazione U, tipica dello slang americano. In italiano significa Da parte nostra vai a quel paese, ovviamente espresso in modo più colorito. Quest’espressione nasce come contro-offesa ai cosiddetti haters, letteralmente coloro che odiano (una sorta di nemici), che hanno fatto nei confronti della band alcuni dissing. (Lettera43.it, 18 maggio 2017, Musica) Chi sa già cosa vuol dire “bufu” può saltare questo articolo. Chi invece non lo sa evidentemente ha più di venti anni, perciò non conosce una parola che tra gli adolescenti è di uso comunissimo. Bufu è un insulto generico il cui significato si può collocare nello spazio semantico tra “ridicolo” e “stronzo”, e si è diffuso per opera di un gruppo rap nostrano di nome Dark Polo Gang. È uno degli esempi più recenti di linguaggio giovanile, il gergo che si rinnova con il succedersi delle generazioni, diciamo ogni cinque-dieci anni. (Pietro Piovani, Messaggero.it, 9 novembre 2017, Roma).
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