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Linus: “Milano casa mia e Barry White colonna sonora della mia adolescenza”

di admin |26 Settembre 2022 15:22

MILANO – ” Milano casa mia e Barry White colonna sonora della mia adolescenza. San Siro la parte che più amo della città”. Linus, nome d’arte di Pasquale Di Molfetta, racconta a La Stampa il suo arrivo a Milano, i suoi ricordi della città e i suoi sogni. Arrivato a Milano negli anni Settanta, il primo impatto con la città Linus lo ebbe da adolescente.

In un primo momento Milano appariva al deejay “fredda e grigia”, ma poi si rese conto che era uno dei laboratori più produttivi d’Italia, come spiega Francesco Pandolfi:

“L’immagine che ho di Milano, dal punto di vista puramente estetico, è quella di una metropoli che non faceva sognare tanto. Invece, professionalmente parlando, si è rivelata la scelta migliore che i miei genitori potessero fare. Perché, se fossi rimasto a Perugia, probabilmente non sarei qui a parlare con te”.

E Milano anche oggi resta la città delle grandi occasioni, ma va “metabolizzata”. Se il centro era il luogo più amato all’inizio da Linus, la parte della città a cui è rimasto legato è un’altra:

“Da ragazzo di provincia ero molto affascinato dal centro, come capita a chiunque. Ma il centro è la zona più vuota della città; così rimani legato ai luoghi che significano davvero qualcosa. Da ragazzo di provincia diventato milanese doc, ti confesso che amo la zona dell’ippodromo e di San Siro”.

La colonna sonora di Milano per il Linus adolescente è fatta da due nomi:

“Le radio libere quando hanno cominciato a trasmettere puntavano molto sulla discomusic. Due nomi su tutti: Barry White e Donna Summer. Le loro canzoni passavano in radio più di tutte le altre – e aggiunge -. Pensando alla musica di oggi è più difficile individuare un personaggio rappresentativo di questi anni…La musica ha perso la centralità che aveva con le radio libere. Ora la programmazione è quasi tutta ripiegata sul parlato e la musica si limita a fare da colonna sonora”.

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