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Morgan dopo lo sfratto: “Vivo da bohémien. I soldi non sono tutto. Scrivo ai ministri, nessuno risponde”

di redazione Blitz |24 Settembre 2019 16:25

Morgan (Ansa)

Morgan (Ansa)

ROMA – “Vivo da bohémien. Quando uno ha se stesso e ha la fortuna di vivere sulla creatività, niente lo può atterrare né atterrire. I soldi non sono tutto, sono qualcosa Scrivo ai ministri ma nessuno risponde”. A raccontare così la sua situazione economica è Morgan, alias Marco Castoldi, ex frontman dei Bluvertigo e più volte giudice nei talent musicali. Morgan ha parlato a margine della conferenza stampa del Premio Tenco 2019, dopo aver subito varie vicende che lo hanno portato a subire il pignoramento della sua casa a Monza, compresi gli strumenti che vi erano custoditi. Dopo essere andato sul lastrico, il cantante aveva ammesso di vivere a Chinatown, a Milano, in una condizione di semi-povertà.

Castoldi attribuisce al suo essere “libero” il motivo delle sue difficoltà: “E’ ovvio vivere periodi difficili con quello che dico. E soprattutto la mia situazione è una conseguenza di persone o organismi che mi sono nemici perché la libertà non va di moda in Italia, in questo bigottismo. In un altro Paese non ci sarebbe nessun problema sul fatto che uno come me, dica le cose che dico io, e viva come vivo io. Il modo di vivere degli italiani è giudicante, infatti siamo in un Paese morto a livello creativo”.

L’artista lamenta anche la solitudine in cui si è trovato: “C’è un’ipocrisia continua, tutti sembrano amici ma non lo sono. Io sono libero e sono nel mondo: io sono normale, non c’è niente di assurdo, ma mi vogliono far credere che sono assurdo”. A chi gli chiedeva se stia scrivendo nuove canzoni, ha risposto: “La discografia italiana non mi fa impazzire. Io ho 45 album di inediti, ma fare il musicista non vuol dire pubblicare. La maggior parte di quelli che pubblicano invece sono scarsi”.

Il Premio Tenco si è tenuto a “Germi”, il locale milanese del leader degli Afterhours Manuel Agnelli. Morgan, ai giornalisti presenti ha raccontato: “Scrivo ai ministri ma nessuno risponde. D’Annunzio e Leopardi una casa l’avevano. Nessuno si muove, nessuno fa niente: né il ministero, né la Siae. Ho comprato un monopattino e il giorno dopo hanno vietato pure quello”, racconta ancora. Poi precisa: “Se vivo davvero con gli scarafaggi come apparso sui giornali? Ma no, era una licenza letteraria”.

Fonte: Agi, Repubblica

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