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Vescovi contro Suor Cristina Scuccia: “Operazione spericolata e furbetta”

di Daniela Lauria |22 Ottobre 2014 16:29

Vescovi contro Suor Cristina Scuccia: “Operazione spericolata e furbetta”

ROMA – Ai vescovi italiani non vanno molto a genio le scelte musicali di Suor Cristina Scuccia che, dopo essersi aggiudicata il titolo di The Voice of Italy 2014, prepara il suo debutto discografico con un remake di Like a Virgin di Madonna.

Una scelta coraggiosa, “più simile a una preghiera laica che a un brano pop”, ha spiegato lei. “Un’operazione spericolata e furbetta”, agli occhi della Sir, l’agenzia di stampa che fa capo alla Cei. In un’editoriale, l’agenzia dei vescovi fa espressamente riferimento alla canzone scelta da Sister Cristina, come si fa chiamare la suora-cantante:

“Laddove lo sfruttamento del binomio diavolo/acqua santa ha sempre molta presa sul pubblico, nemmeno agli americani di Sister Act sarebbe venuto in mente una simile mossa del cavallo. Il dubbio dell’uso strumentale della suora dalla voce d’angelo sorge spontaneo dopo i non brillanti risultati in termini di vendite e di pubblico post vittoria televisiva. Deinde per cui, chi avrebbe parlato di lei se non avesse cantato proprio una canzone di Madonna?”.

L’editoriale fa poi riferimento all’interpretazione che dà in un film Tarantino del brano Like a virgin e ironizza:

“E ora ci si viene a dire che si può cantarla rendendola ‘qualcosa di più simile a una preghiera laica che a un brano pop’. Beata ingenuità”.

Insomma per l’agenzia dei vescovi il paragone tra la suora e Madonna alla fine risulta “un po’ forzato”.

“Suor Cristina, sfidando la sorte, si è praticamente autolanciata l’hashtag #sonoserena. Noi lo siamo un po’ meno per il suo futuro. Di cantante pop, s’intende”, conclude l’editoriale.

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