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Youtube. Scialpi, “Pettirosso”. Ma il Festival di Sanremo…

di Marco Benedetto |12 Febbraio 2016 23:51

Festival di Sanremo. Giovanni Scialpi, in arte Scialpi, e il marito Roberto Blasi. Lancia su Youtube Pettirosso, la canzone esclusa da Sanremo

SANREMO – Scialpi, escluso dal Festival di Sanremo con la sua canzone inno all’amore omosessuale, sembra un paradosso, per una edizione del Festival che per alcuni aspetti è apparsa un megaspot pro gay. Ma Scialpi non si meraviglia, anche se gli dispiace che il suo “Pettirosso”, una canzone scomoda quanto bella, sia stata esclusa da questo Festival di Sanremo che viene etichettato come uno spot ai diritti civili. In realtà hanno escluso l’unica che canzone che rappresentava davvero quello per cui tanti italiani si stanno battendo in questi giorni.

La canzone di Giovanni Scialpi e di suo marito Roberto Blasi forse era troppo per il Festival della canzone italiana. I pregiudizi Rai hanno precluso la partecipazione dei due cantanti alla kermesse canora. Blitz incontra Scialpi che, accanto al marito si racconta

Com’è questo Festival di Sanremo 2016?

Quest’anno Sanremo ha una conduzione collaudata, quella di Carlo Conti, che altro non ha fatto se non portare il suo format, il suo modo di presentare sul palco dell’Ariston. Per cui non ci sono grandi “sbalzi di temperatura”…temperatura costante che dovrebbe dare modo alle canzoni di venire fuori, peccato però quest’anno le canzoni, a differenza dello scorso anno, mi spiace dirlo, sono mediamente molto molto basse di livello.

Quale è il vero motivo dell’esclusione della vostra canzone?

La nostra canzone è stata esclusa perché il concetto di due uomini che si sono sposati e volevano cantare assieme era più grande di Carlo Conti, più grande della Rai forse. Non del nostro Paese però che è già più pronto, al di là degli estremisti, aperto all’idea di concepire la famiglia come tale e non solo come tradizionale. Sono le strutture ad essere arretrate: la politica è arretrata, la Rai (monopolizzata dalla politica) è arretrata, e quindi chi ne subisce poi le conseguenze sono artisti come noi che portano canzoni che possono avere concettualmente un contenuto importante, ma che non è politico. Perché in realtà la canzone mia e di Roberto è un messaggio d’amore che dà un’apertura verso il cristianesimo. Però questo non viene considerato, si considera solo il fatto che due uomini che si sono sposati non è opportuno che salgano sul palco di Sanremo a cantare insieme. Tutto questo è molto deprimente per chi la vive in prima persona come noi. Io vivo un amore autentico, ho scritto un libro in cui ho spiegato che il cuore non ha genere, non esiste che si possa amare solo in un modo, ma ora sto pagando le conseguenze delle mie parole.

Dai nastri arcobaleno a Elton Jonh…

Una pagliacciata. Ho ripreso la Cirinnà che aveva condiviso questa iniziativa sui social. Viviamo in un Paese di apparenze, meglio togliere qualche nastro e mettere un pochino di pensieri in più. Avrebbero potuto dare più spazio a Elton John, aprire un dibattito in modo civile, con persone che la pensano anche in maniera diversa, confrontarsi. Parlare e parlarne. Senza prendere false posizioni come ha fatto Sanremo quest’anno. Sventolando nastrini ma impedendoci di fatto di portare la nostra canzone sul palco e riducendo al minimo la possibilità da parte di Elton John di toccare l’argomento unioni civili. Viviamo in un Paese ipocrita, dove la libertà non esiste.

E’ pronta l’Italia per le unioni civili?

Modifichiamo la domanda e andiamo indietro di 30 anni. Allora l’Italia era pronta per legalizzare l’aborto? Nessuno era d’accordo. Ora vorrei chiedere a chi attacca le unioni civili oggi, se per caso ha in famiglia casi di donne che, per motivi personali e legittimi, abbiano abortito. Siamo un Paese che ha sempre lottato per i diritti civili e continuerà a farlo anche questa volta. E ce la faremo ancora. La Chiesa si dovrà adeguare, accettare il fatto che esistono milioni di persone che si amano nel mondo e che vogliono essere una famiglia, non tradizionale. Io non mi vado ad occupare dei loro problemi, dei preti omosessuali e pedofili.
Io voglio la mia libertà di amare, nessuno può entrare nella mia sfera sentimentale, nessuno può dirmi tu non puoi fare questa cosa, nessuno mi può dire tu non puoi amare tuo figlio. Se Roberto avesse avuto un figlio nessuno mi avrebbe potuto impedire di occuparmi di lui. L’adozione è estensione di genitorialità.

Se sarà possibile, dopo New York, in Italia dove vorreste sposarvi?

A Roma, col prossimo sindaco. Con una festa imponente, inviteremo tutti i romani e tutti gli italiani perché questo matrimonio ce lo siamo sudati. Non basta che passi una legge per non essere discriminati. Io da quando mi sono dichiarato ho difficoltà a lavorare, faccio meno concerti. E’ facile strumentalizzare i gay che fanno i buffoncelli, ma esistono anche quelli seri. E non siamo i soli, perché mi pare che Formigoni più o meno, anche se non lo dichiara, forse qualcosa ha a che fare con questo mondo. Quando gli hanno chiesto se avesse mai avuto esperienze omosessuali ha sempre negato…ma ha delle amicizie amori. Ovviamente sono sarcastico, ma lui è ipocrita nei confronti di se stesso e nei miei confronti quando mi vede.  Tu puoi avere anche un’opinione diversa, ma non puoi puntare il dito e giudicare.

Se foste stati sul palco del Festival di Sanremo…

Intanto avremmo preso a braccetto Carlo Conti, uno da una parte e uno dell’altra e all’unisono gli avremmo dato un bacio sulla guancia per uno. Perché in fondo è un brav’uomo, è stato solo travolto da eventi più grandi di lui. Sul palco di Sanremo non ci saremmo abbracciati come nel video. Avremmo cantato una canzone normale, tanto tutti sanno che siamo sposati. Avremmo fatto una bellissima figura perché la canzone è molto bella e ci saremmo emozionati sicuramente perché sarebbe stato un momento quasi più nostro che per il Festival di Sanremo…e forse proprio perché viviamo in un mondo così stupido e superficiale, forse avremmo dato un’emozione autentica che avrebbe fatto bene a noi e agli italiani.

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