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Scuola: obbligo di iscrizioni via web. Ma a scuola ti danno il modulo…cartaceo

di Alessandro Avico |3 Gennaio 2013 14:35

ROMA – Da quest’anno addio alla carta. Niente più file in segreteria né moduli cartacei per chi dovrà iscrivere i propri figli al prossimo anno scolastico. D’ora in poi si userà la rete, si farà tutto via web. Finalmente una buona notizia, il ventunesimo secolo arriva, anche se in ritardo, nella scuola italiana. Meno tempo sprecato, meno burocrazia ma anche meno carta che vuol dire meno inquinamento e costi minori. Il ministro Francesco Profumo si dice certo che tutto andrà per il meglio e ha anticipato la notizia alle famiglie con una lettera nella quale assicura che con “un’adeguata campagna informativa attraverso canali televisivi e stampa” tutti potranno capire come fare l’iscrizione online senza difficoltà. Presidi e genitori si dicono però preoccupati ma, soprattutto, quelle che vanno informate sono le scuole che, solo pochi giorni prima delle vacanze di Natale, della novità non sapevano nulla.

Dall’anno scolastico 2013/14 una rivoluzione copernicana coinvolgerà la scuola italiana. Dal prossimo anno scolastico, e quindi dalle iscrizioni a questo che si aprono a fine gennaio, genitori e figli dovranno affidarsi al web. Tutti quelli che dovranno per l’anno 2013/14 iscriversi od essere iscritti ad una prima elementare, una prima media o al primo anno delle superiori, non dovranno più andare nella scuola che hanno scelto, compilare il modulo prestampato e consegnarlo in segreteria. D’ora in poi a tutto questo si sostituirà il pc. Tramite internet compileremo infatti un modulo preconfezionato dove verrà indicata la scuola scelta, ed eventualmente anche le seconde e terze opzioni, e il modulo stesso sarà inviato alla scuola selezionata. La risposta, l’accettazione o meno che sino ad oggi veniva comunicata con una telefonata o con un elenco affisso nell’istituto scolastico interessato, da oggi arriverà comodamente via mail. Per accedere a questa meraviglia basterà collegarsi al sito del ministero e seguire le istruzioni. La procedura, non ancora attiva, lo sarà il 21 gennaio, primo giorno utile per le iscrizioni (l’ultimo è il 28 febbraio).

Bello, bellissimo, una buona notizia e un aspetto della spending review che non è sinonimo di tagli e sacrifici. Il passaggio al digitale, fortemente sostenuto dal ministro Profumo, è infatti contenuto tra le norme della spending review. L’utilizzo di internet per questo tipo di pratiche infatti, oltre a rappresentare un non indifferente risparmio di tempo per genitori spesso indaffarati che devono fare salti mortali per riuscire a trovare segreterie aperte e tempo per visitarle, significa anche riduzione dei costi: costi della carta, dell’inchiostro e del personale.

Ma per la serie non è tutto oro quello che luccica o comunque c’è sempre qualcosa che poteva essere fatto meglio, genitori e presidi, seppur apprezzando la novità sentono la necessità di fare qualche distinguo. I presidi temono disagi per segreterie scolastiche e famiglie: “Non tutti hanno il computer — dice il presidente dell’Associazione nazionale presidi Giorgio Rembado — ci sono i genitori di alunni stranieri che non conoscono ancora bene l’italiano. Bisognerà vedere quanti decideranno di andare nelle segreterie delle scuole scelte per l’iscrizione per farsi aiutare e se questo creerà dei problemi. Certamente in futuro l’iscrizione online faciliterà la procedura — continua Rembado — ma nell’immediato potrebbero esserci più disagi che vantaggi”. Preoccupata anche la presidente del Coordinamento genitori democratici Angela Nava: “Questo passaggio, certamente necessario, presuppone un Paese già tutto informatizzato. Ma non è così e sono tanti i genitori, non solo immigrati, che non hanno computer o non sanno usarlo. I figli grandi potrebbero sostituirsi a loro ma i piccoli? Il rischio è aumentare il divario tra scuole, quelle più ricche e quelle più povere, quelle del centro e quelle di periferia, o di provincia, e tra famiglie. Insomma, è il riproporsi di Italie a più velocità. Ma c’è anche un altro aspetto — continua Nava —. Che digitalizzare tutto potrebbe comportare il rischio di una eccesiva spersonalizzazione del rapporto famiglia-scuola. Mentre il contatto diretto, personale, non va abbandonato”.

Il ministro Profumo si dice certo che tutto andrà per il meglio e che tutto funzionerà, e al netto di qualche piccolo disagio è abbastanza certo che il tempo gli darà ragione. Smettere la carta e passare ad internet è non solo giusto, ma doveroso. A preoccupare però non dovrebbero essere tanto i casi di chi il computer non lo usa o dei genitori immigrati in difficoltà con la lingua (tra l’altro in rete si può facilmente tradurre qualsiasi documento molto più semplicemente che in una segreteria scolastica), quanto la cronaca e la realtà che genitori perfettamente a loro agio con internet e con l’italiano si trovano in realtà avanti. Caso vuole che chi scrive si trovi proprio nelle condizioni di dover iscrivere il proprio figlio al prossimo anno scolastico. Da genitore diligente sono già andato più di una volta nell’istituto che ho scelto, ho parlato con preside e professori, ho assistito all’incontro di presentazione in aula magna con tanto di slide e visita guidata della scuola ma mai, mai nessuno ha anche solo accennato all’iscrizione on line e anzi, alla fine dell’incontro di presentazione, a me come a tutti i genitori presenti è stato consegnato il modulo. Rigorosamente cartaceo.

 

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