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Governo Conte, morto dalla nascita, nato col De Profundis: e Giggino eliminò la povertà

di Antonio Buttazzo |9 Agosto 2019 11:53

I ministri del governo Conte il giorno del giuramento

I ministri del governo Conte il giorno del giuramento

ROMA – Governavano insieme ma sin dall’inizio scorrevano i titoli di coda. La colonna sonora della sceneggiata messa in piedi un anno fa, era scandita dalle note del de profundis. Dal primo giorno. Quando Salvini ha messo su la faccia feroce ed ha mandato telecamere e guardia costiera al porto di Lampedusa, per fermare “la marea nera”.

Mentre Giggino si baloccava tra avidi pizzaioli e raider incazzati, disoccupati di mille crisi e fancazzisti meridionali ai quali ha messo in tasca una schedina di plastica ricaricabile, con la quale gli sfaccendati di mezza Italia hanno barattato la loro dignità per avere in cambio salamini e tonno in scatola. Un arrogantello, velleitario ed inconcludente, che si era addirittura illuso di avere “sconfitto la povertà“.

Davvero difficile potessero durare 5 anni, come i due andavano blaterando fino a ieri pomeriggio. Quando Salvini, in diretta dalle spiagge di tutta italia, tra chiappe danzanti e paraponziponzipò ha deciso che era arrivato, per gli “alleati” di Governo, il momento di mandarli a mietere il grano.

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