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Elezioni in Francia, ballottaggio: per i sondaggi Macron batte Le Pen ma di quanto? ombre sulla democrazia

di Giampiero Martinotti |23 Aprile 2022 12:10

Elezioni in Francia, ballottaggio: per i sondaggi Macron batte Le Pen ma di quanto? ombre sulla democrazia

Elezioni in Francia, Emmanuel Macron ha quasi vinto. L’avverbio è soprattutto scaramantico, perché un’elezione non è mai decisa prima che le schede entrino nelle urne.

Ma il vantaggio del presidente uscente nei sondaggi è netto e gli istituti di opinione, in cinquant’anni, non hanno mai sbagliato le previsioni sui ballottaggi. Le percentuali non sono sempre state esatte, l’ordine d’arrivo sì. E oggi Macron è dato al 55-57%, un buon margine di sicurezza.

Al tempo stesso, si può dire che a queste elezioni il paese non gli darà un assegno in bianco. Il capo dello Stato è osteggiato da una parte del paese, la sua avversaria, Marine Le Pen, lo è ancora di più. E gli astensionisti che andranno al mare diranno alla classe politica quanto sia grande il menefreghismo degli elettori.

Le manifestazioni dei giorni scorsi, alla vigilia delle elezioni, di poche migliaia di studenti con slogan contraddittori (no all’estrema destra, per alcuni

Né Macron né Le Pen, per altri) non deve trarre in inganno. Più del 40 per cento dei giovani si è astenuto al primo turno, al ballottaggio saranno ancora di più.

Vento contrastante alla vigilia delle elezioni

   La Francia di questa primavera è percorsa da correnti contraddittorie, che non riescono a trovare sbocco in un progetto politico credibile e si disperdono verso il voto di protesta. E solo il sistema politico-istituzionale, con l’elezione a suffragio universale del presidente e il doppio turno elettorale, riesce a canalizzarle, ad obbligarle ad una scelta.

E quindi anche una parte della Francia anti-Macron finirà per affidargli un secondo mandato, visto che il paese non sembra disposto al salto nel buio. Le buone maniere e la pacatezza adottate da Marine Le Pen non riescono a far dimenticare il suo passato e le sue idee, i suoi legami con Putin, oggi in parte rinnegati. E con gli adepti della democrazia illiberale, come Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki.

   Eppure, non bisogna dimenticare che il voto di protesta ha raggiunto, al primo turno, il 55 per cento. L’estrema destra, con tre candidati (Le Pen, Zemmour, Dupont-Aignan) ha avuto un terzo dei voti, la sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon quasi il 22%. La scomparsa delle vecchie formazioni politiche, il Partito socialista e i Repubblicani, ha aperto una voragine nel panorama politico.

Macron lo ha solo in parte colmato, senza tuttavia riuscire a costruire una solida formazione politica

Nel 2017 riuscì a battere Le Pen con il 66,1% dei voti, stavolta saranno certamente di meno. Non a caso, nell’ultima fase della campagna, ha cercato di convincere l’elettorato di sinistra a schierarsi con lui.

   Lo sgretolamento della tradizionale configurazione del sistema rappresentativo è una minaccia per la democrazia che peserà sui prossimi cinque anni. Chi sarà l’erede di Macron, che non potrà più ripresentarsi? Chi prenderà il posto di Le Pen e Mélenchon, che si sono già presentati tre volte? Quali forze saranno in grado di formulare proposte in grado di ridar forma a offerte politiche realiste e a lanciare sulla scena leader capaci di incarnarle ? Sono domande premature, ma che diverranno di attualità subito dopo il ballottaggio.

   Per il momento, aspettiamo il responso delle urne. Non conterà solo il vincitore, ma anche lo scarto con cui  sarà eletto. Più si avvicinerà al 60 per cento, ammesso che i sondaggi abbiano visto giusto, maggiore sarà la legittimità politica di Macron.

Niente è ancora deciso, ma la questura parigina ha già deciso che domenica pomeriggio, a partire dalle 16, tutta la zona attorno alla torre Eiffel sarà protetta e la circolazione vietata. Per un motivo molto semplice: Macron sarà lì dopo l’annuncio dei primi risultati. Le mobilitazione delle forze dell’ordine per la zona dove si troverà Marine Le Pen sarà invece molto modesta. Anche polizia e gendarmi sembrano avere un’idea su come andranno le cose. Speriamo abbiano ragione.

 

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