Bersani contro Cayman-finanza. E il Calabria-Welfare e il metodo Mps?

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 22 Ottobre 2012 - 13:38 OLTRE 6 MESI FA
Pierluigi Bersani (LaPresse)

ROMA – La Procura di Rossano, Calabria, Italia: “Questa inchiesta fotografa come si forma il Pil di un pezzo di Calabria, attraverso una truffa collettiva”. Quale inchiesta? Quella che vede 18mila (diciottomila!) denunciati per truffa all’Inps. Finte cooperative agricole inventate per farsi pagare indennità di maternità e disoccupazione. Cooperative inventate e mascherate come vere da commercialisti, funzionari Inps, sindacalisti. A migliaia, decine di migliaia a truffare lo Stato, a fingersi lavoratori e indigenti, a stare come topi nel formaggio della spesa pubblica e sociale. E’ il Calabria-Welfare. E’ solo Calabria?

No, perchè sono ben settantamila le pensioni revocate dall’Inps nel 2010/2011, dodicimila sono gli assegni di invalidità cancellati nei primi tre mesi del 2012, 3.400 i falsi invalidi scoperti nei primi sette mesi dell’anno. E questo è un parziale bilancio, parziale ma nazionale. Un parziale bilancio lo fa la Guardia di Finanza: tra finti poveri che godono di detrazioni fiscali e agevolazioni sociali e finti invalidi o disoccupati in un anno sono almeno tre i miliardi della truffa sociale e di massa alla spesa pubblica e sociale. Tre miliardi, tanto per capirci e dare una scala di valutazione: senza questo Welfare abitato e saccheggiato da decine, centinaia di migliaia di “assistiti furbi” non ci sarebbe nessun bisogno di aumentare l’Iva a luglio 2013.

Ma i topi nel formaggio del Welfare non preoccupano, non angosciano il segretario Pd e soprattutto candidato a candidarsi al ruolo di premier del paese dopo le elezioni. Se Bersani vincerà le primarie e se la sinistra Pd più Sel vincerà le elezioni, sarà Bersani presidente del Consiglio. Che la spesa sociale e il Welfare li difende tutti e a prescindere. Tutta e sempre la spesa pubblica, tutta e sempre sociale, tutta e sempre, sempre. Anche quei tre miliardi? Anche. Sì, anche quelli perché nei fatti il Pd difende anche quel tipo di spesa pubblica. Non perché partecipi o condivida la truffa sociale e di massa. Ma perché, se è appunto sociale di massa, qualunque cosa essa sia per il Pd e la Cgil e la sinistra, di quella cosa non si può essere veri nemici.

Nemici invece si può e si deve essere per Bersani della Cayman-finanza. Che è un bel target contro cui sparare. La “grande finanza”, come i “grandi monopoli”, le “grandi multinazionali”, i “grandi patrimoni” il “grande capitale”. Cosa siano di preciso non è chiarissimo, però funziona così: tu ci mette davanti l’aggettivo grande e quella cosa diventa cattiva e nociva. Prima, prima di essere grande invece non è necessariamente cattiva. Infatti fanno finanza anche le centinaia di migliaia di famiglie che si sono appena ieri comprate i Btp Italia. Infatti li hanno comparti, le famiglie, insieme agli hedge found. Ma se li compra la famiglia è “buono”, se li compra l’investitore è “cattivo”. Funziona anche per i monopoli, quelli dei Comuni sono “buoni”, quelli delle grandi aziende “cattivi” e così via. A seguire la logica stretta e l’anima profonda di quel che Bersani si è lasciato sfuggire sulla finanza, nemici sono gran parte di coloro che dovrebbero nei prossimi anni comprare i titoli di debito dello Stato italiano per consentire al governo guidato da Bersani alleato con Vendola di non chiudere il rubinetto della spesa sociale. Che non si fa per dare una botta a Matteo Renzi… talvolta lanciando boomerang.

Antico riflesso popolare e populistico quello contro la “finanza e i finanzieri” che per definizione sono sempre “oscuri”. La finanziarizzazione dell’economia da cinque anni sta tormentando tutto l’Occidente e preoccupando tutto il pianeta. Criminale e al tempo stesso suicidi i gestori della finanza occidentale hanno speculato e speculato fino  scavare abissi di debiti incolmabili, nei quali non siamo precipitati solo perché i governi e gli Stati hanno trasformato quel buco privato in debito pubblico. E fin qui non ci piove…Ma raccontare che la finanza è in sé cattiva e oscura è come raccontare che il motore a scoppio è farina del diavolo perché così il fedele si distrae dalla vita contadina e quindi dalla preghiera. Se esistono imprese è perché c’è credito, imprese e posti di lavoro. Se ti compri casa è perché c’è credito…E senza finanza non c’è credito. La Cayman-finanza di Bersani è come l’uomo nero, immagine che si agita per le stesse finalità: avere un nemico tanto espanso perché fatti d’aria e tanto facile perché gassoso.

Nemici si dovrebbe, e Bersani e tutto il Pd vorrebbero esserlo, del Welfare truccato e truffato. E questo sarebbe un bel nemico tosto e massiccio. Vorrebbero, ma al Pd non possono perché in Italia spesa sociale, spesa clientelare e spesa truffaldina sono intrecciate e ogni tentativo di separarle trova opinione pubblica e forze politiche e sindacali sospettose e di fatto contrarie. Difficoltà che si può comprendere ma non giustificare. Così come si può comprendere che di finanza e finanzieri e di banche il Pd si sia occupato come è dovere di ogni forza politica e sociale. Con esiti alquanto alterni in verità. Renzi ricorda a D’Alema il suo entusiasmo pubblico per i “capitani coraggiosi” a Telecom che poi tanto coraggiosi e capitani non furono. E Renzi impietoso ricorda soprattutto il metodo Monte dei Paschi di Siena, cioè come fa la politica a non solo impicciarsi ma anche a triturare una banca. Anche questo metodo, a volerlo combattere, sarebbe un nemico tosto.

Due nemico tosti e ben piantati armati di interessi, voti e alleanze. Un nemico facile senza nome e senza volto. Bersani e il Pd son partiti in crociata contro il terzo, nella speranza di “vincere facile”. Auguri ma, da spot a spot, “succede solo nella pubblicità”.