Perché l’Europa beve il brodino? “Tranquillo Silvio, niente bunga-bunga”

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 27 Ottobre 2011 - 14:20 OLTRE 6 MESI FA

ROMA- Sono le ore del vertice a Bruxelles e sono i capi di governo seduti intorno a un tavolo, Berlusconi racconta del risanamento finanziario già impostato dal suo governo e ritiene opportuno aggiungere: “Nonostante l’assalto e l’accanimento dei giudici contro di me, i giornali che ribaltano la realtà e tutti insieme che si inventano folli accuse sul bunga-bunga”. Paterno e comprensivo, Hermann Van Rompuy, “Mister Euro”, scioglie l’imbarazzo dei presenti e accudisce l’ansia del premier italiano. “Tranquillo, nelle conclusioni del vertice non ci sarà nessun riferimento al bunga-bunga”. Le cronache non narrano se Berlusconi abbia sorriso, se abbia preferito cogliere l’ironia o scovarne il fondo di solidarietà. La “Lettera all’Europa” dell’Italia, firmata Silvio Berlusconi passa agli atti, diventa impegno formale dinanzi all’Europa. E senza il bunga-bunga. Perché dunque l’Europa si è fidata della lettera firmata da un premier che pure i leader europei in privato, e anche in pubblico, trattano come un signore affetto da molte manie ed ubbie? Perché hanno creduto che il governo Berlusconi possa fare davvero in otto mesi quel che i governi Berlusconi non hanno fatto o voluto o saputo fare in circa quindici anni?

Dicono da Bruxelles perché, calendario delle promesse e degli impegni alla mano, così l’Europa può “monitorare” senza alibi quel che l’Italia farà davvero. Dicono anche che Berlusconi e l’Italia non erano “sfiduciabili”: sarebbe stato come comunicare al mondo e ai mercati che l’Europa e l’euro si sciolgono. e dicono pure che l’Europa non può e non vuole assumersi la responsabilità e soprattutto la paternità di un cambio di governo in un paese dell’Unione. Dicono tutto questo e dicono il vero. Ma c’è qualcosa che non dicono, eppure anche quello che tacciono è assolutamente vero e fa parte integrante e legittima del perché l’Europa si è accontenta e fidata, perché ha pronunciato il suo “ottimo e abbondante” di fronte al rancio cucinato e servito dal governo italiano.

Il perché, uno dei perché è che alternativa non c’è. L’Europa ha guardato l’Italia e ha visto che, se non è zuppa, è pan bagnato. Un governo tecnico al posto di quello di Berlusconi in Italia non si può fare, l’Europa lo sa, legge i giornali. Un governo fatto e composto da quelli che oggi sono all’opposizione sarebbe agli occhi dell’Europa, almeno sul piano della affidabilità economica e finanziaria, appunto pan bagnato al posto della zuppa. Se i sondaggi dicono il vero, un’alleanza Pd, Idv, Sel che risultasse vittoriosa alle urne porterebbe alla Camera 340 deputati, di cui 140 nel segno di Di Pietro e Vendola. Un Parlamento così agirebbe sulle pensioni e sulla spesa pubblica più e quanto di quel che non fa la coppia Berlusconi-Bossi? Privatizzerebbe di più, farebbe davvero vendere di più le aziende pubbliche in mano a Regioni, Comuni e Province?  Non credere a Berlusconi e alle sue promesse avrebbe significato caos e danno sui mercati, Italia tuffata in campagna elettorale probabilmente di massiccio e diffuso segno anti europeo e, alla fine, lo stesso governo di prima, un centro destra incattivito verso l’Europa oppure un governo di centro sinistra dove ottime e abbondanti sono le pulsioni anti Bce. Non c’era molto da scegliere, l’Europa ha preso la minestra riscaldata portata da Berlusconi e con forzato ottimismo ha sperato sia almeno un “brodino”. Altro il convento della realtà non passa.