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Monopattini, ecco la prova del pericolo: madre con bambina contromano a Roma, senza legge marciapiedi come piste

di Enrico Pirondini |17 Agosto 2021 9:36

Monopattini, ecco la prova del pericolo: madre con bambina contromano a Roma, senza legge marciapiedi come piste

Monopattini, simbolo della inettitudine di una classe dirigente. Eccola qua la prova: una madre incosciente, elegante nel suo abito azzurro, porta sul monopattino  la sua bambina e affronta un lungotevere di Roma alle 5 del pomeriggio. Ci vorrebbe un provvedimento serio, una multa non basterebbe.

Ancora è difficile capire come i monopattini abbiano avuto i permessi, in Italia e in Europa. Certo chi li promuove e gestisce deve avere una straordinaria capacità di lobby. Non diamo voce a cattivi pensieri.

SERVE UNA LEGGE – È inaccettabile una lacuna normativa. Da un anno e mezzo il monopattino ha cambiato il volto della mobilità (un veicolo su tre è un monopattino) e lorsignori non hanno ancora deciso niente. D’accordo, la Commissione Trasporti alla Camera è al lavoro su una proposta di legge ad hoc. Ma è lenta.  Indecisa. Lemme lemme.  Immagine emblematica dei nostri trasporti vetusti. Ma non è una bassa insinuazione, un colpo sotto la cintura o l’effetto del mezzo litro. È purtroppo la realtà. Il problema è serio e urgente. Fino a quando dovremo aspettare?

I PUNTI CARDINE – Limiti di velocità, targhetta di riconoscimento, assicurazione, casco obbligatorio, marciapiedi off limits, divieto di circolazione dopo il tramonto, conduttori solo maggiorenni. Magari una specie di patentino, come vorrebbe l’ACI. Esagerato?  I numeri degli incidenti registrano una escalation preoccupante. In Italia ci sono stati 564 scontri con un morto e 518 feriti.

Quest’anno va peggio. Dunque c’è la necessità di una stretta. Rapida, chiara. Soprattutto per ciò che concerne la velocità: possono bastare i 20 km/h sulle ciclabili e i 30 km/h su strade urbane. Massimo 6-7 km/h in aree pedonali.

BOOM INCONTROLLATO –  in questo benedetto Paese la cultura del controllo latita.  Si controlla a campione (stavo per scrivere “a capocchia“), in modo spesso sconclusionato, senza  un preciso criterio. Come si è visto, e si continua a vedere, col Covid.

Il primo veicolo di “sharing mobility“ ha fatto la sua apparizione poco prima dell’emergenza scatenata dalla pandemia. Poi il fenomeno è dilagato. Un dato su tutti: 7,4 milioni di noleggi in monopattini nel solo 2020. Altro dato: si calcola che, sempre nel 2020, siano stati percorsi la bellezza di 14,4 milioni di chilometri. Il calcolo su questo fenomeno socio-economico è stato fatto dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility,  promosso da due ministeri (Transizione Ecologia e  Infrastrutture) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Durante il lockdown l’impatto dei monopattini sfreccianti sui marciapiedi da loro trasformati in piste di alta velocità è stato relativamente modesto. Col ritorno alla normalità sarà un inferno.

A novembre Roma ospiterà  la Conferenza nazionale della sharing mobility. È importante precisare che il fenomeno è più ampio, non riguarda solo i monopattini, comprende le automobili in noleggio per poche ore.

Viene da chiedersi: sarà  pronta la legge ?

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