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Udinese-Lazio 1-0, magia di Di Natale e aggancio a quota 51

di Renzo Parodi |3 Febbraio 2023 18:42

UDINE – Beato chi ce l’ha, Toto Di Natale, un attaccante di rara efficacia sottorete e di classe adamantina. Il suo gol,  il diciottesimo in campionato – solo Cavani ha fatto meglio – regala tre punti all’Udinese che la lanciano nella corsa all’Europa. Terza vittoria consecutiva in campionato, un record. E appena tre gol incassati nelle ultime partite casalinghe.

La Lazio piega la testa e subisce l’aggancio in classifica della squadra di Guidolin (a 51 punti, dover c’è anche la Roma). Guidolin è, un tecnico poco reclamizzato, che tramuta in oro tutto quel che tocca. Nessuno aveva accreditato l’Udinese di ambizioni europee dopo le partenze di Asamoah, Armero Inler e Isla. Eppure Guidolin ha allestito una formazione competitiva che ha scalato in silenzio, passo dopo passo, le posizioni della classifica, fino ad insediarsi a ridosso delle Grandi.

Un capolavoro. Di Natale è la classica ciliegina su una torta si per sé già parecchio ricca e gustosa. Il suo gol che ha deciso la sfida con la Lazio è stata l’ennesima prodezza di un bomber che non conosce i graffi dell’età. Ma sarebbe ingiusto dimenticare le qualità dei compagni di squadra: l’ottima difesa friulana con Benatia, Danilo e Domizzi, l’agile centrocampo innestato su Basta, Lazzari, Allan, Silva e Pereyra. Le parate sicure di Brkic. Insomma una macchina quasi perfetta.

Anche in termini di occasioni da gol, l’Udinese si è fatta preferire alla Lazio che in attacco ultimamente trova difficoltà. Da applausi la prova d’esordio al Friuli del diciannovenne attaccante Piotr Zielinski, l’ennesima scoperta dell’eccellente scouting del club bianconero. Complimenti anche al patron Pozzo che ha saputo calibrare una politica che sposa il vivaio con le ambizioni della prima squadra.

La Lazio prosegue nella serie negativa. Qualche progresso a livello di gioco ma la vena migliore non è ancora stata ritrovata. Petkovic deve arrangiarsi, paga le assenze (a Udine mancavano Cana, Lulic, Pereirinha, Radu) e incassa un’altra sconfitta esterna. La forma di alcuni elementi (Mauri, Klose) è quella che è, e in definitiva la botte della Lazio dà il vino che ha.

E’ probabile che inconsciamente la squadra sia distratta dalla prospettiva di giocarsi la Coppa Italia – e dunque l’accesso all’Europa League – nel derby contro la Roma. Una roulette russa. Prudenza vorrebbe che la Lazio non mollasse sul fronte campionato ma si sa come vanno certe situazioni. Quando la testa si concentra su un solo traguardo le gambe non girano più a dovere. A Petkovic il compito di rimediare prima che sia troppo tardi.

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