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Vaccini, obbligo resta. Ma anche no. Autocertificazione al posto del certificato, cioè obbligo senza controllo è…

di Lucio Fero |5 Luglio 2018 14:03

Vaccini, obbligo resta. Ma anche no. Autocertificazione al posto del certificato, cioè obbligo senza controllo è... (nella foto Ansa, il ministro Giulia Grillo)

Vaccini, obbligo resta. Ma anche no. Autocertificazione al posto del certificato, cioè obbligo senza controllo è… (nella foto Ansa, il ministro Giulia Grillo)

ROMA – Vaccini, obbligo resta. In teoria, nella legge, nella forma, all’apparenza l’obbligo di vaccinare i bambini [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] sotto i sei anni se li si vuole mandare scuola resta. Ma anche no. Perché per far entrare un bambino sotto i sei anni a scuola non serve più esibire un certificato di vaccinazione. Basta una auto dichiarazione dei genitori. Auto certificazione dunque e non certificato. Cioè obbligo senza controllo. E ovunque obbligo senza controllo è licenza, obbligo senza controllo è ovunque ognuno fa come gli pare. Poi si vede. In Italia poi…l’auto certificazione vanta illustrissime tradizioni di affidabilità: quelle sul reddito dove prima dei controlli l’85 per cento degli italiani non aveva un conto in banca, quelle per essere esentati dai ticket sanitari in cui risultava, prima dei controlli, che gli indigenti e malati cronici assommavano all’80 per cento degli italiani…

Questa dell’obbligo resta, ma anche no, della autocertificazione e non del certificato l’hanno pensata e prodotta in tandem la ministra M5S della Sanità e il ministro leghista dell’Istruzione. E l’hanno presentata come una semplificazione, non si dica mai una concessione al No Vax. Giulia Grillo, la ministra, per mostrarsi per nulla No Vax ha diffuso l’informazione secondo al quale aspetta un figlio e quando sarà il tempo lo farà vaccinare. La stessa ministra aveva pochi giorni fa con fermezza gentile fatto sapere a Salvini super medico e immunologo che la medicina è una cosa, la politica un’altra.

Tutto a posto allora, salvata la capra della vaccinazione di massa e obbligatorio per non avere recrudescenze di malattie infettive (vedi soprattutto qui e adesso il morbillo) e i cavoli del diritto di tutti i bambini ad andare a scuola? Così la raccontano, così è la forma. Ma non così è la sostanza. La sostanza è che chi per qualsiasi motivo non fa vaccinare i suoi figli, i suoi figli li manda a scuola. Chi non vaccina nulla gli succede, questa è la sostanza. La sostanza è una grande comprensione, indulgenza, sponda di fatto con l’umore No Vax. La sostanza peraltro difficilmente poteva essere altra quando Capitan Italia Salvini dalla sua cattedra aveva bocciato come pericolosi e inutili dieci vaccini. Pericolosi e inutili dixit Salvini immunologo, quindi…

Quindi la sostanza è una par condicio sostanziale adottata dallo Stato, par condicio tra scienza medica e No Vax. Entrambe opinioni con lo stesso diritto di cittadinanza. La sostanza è uno Stato che fa l’arbitro imparziale tra chi dice e dimostra che i vaccini salvano le vite e chi atterrisce e minaccia: i vaccini uccidono. La forma del vaccini obbligo resta, ma anche no, autocertificazione e non certificato, obbligo senza controllo è una meraviglia, un capolavoro di ipocrisia legislativa. La sostanza è di quelle che incoraggiano la gentaglia che augura sui social si spenga il sorriso di una bimba, la figlia del pallavolista Ivan Zaytsev. Sorriso che deve spegnersi perché il padre ha osato rendere pubblico che l’ha vaccinata. La sostanza è di quelle che danno ragione ai medici inglesi che accusano l’Italia per il raddoppio dei casi di morbillo in Gran Bretagna.

Populismo, volete sapere che significa? Ne volete un esempio classico e purissimo? Eccolo: trovare posto in leggi e regolamenti e circolari e disposizioni a chi dice che il cancro non esiste e i virus nemmeno e i tumori si curano da soli e mangiare equivale ad avvelenarsi e la scienza è truffa e sua cognata ha letto su sito che in Carpazia del Sud…Trovare un posto a tutti, basta che siano un po’ numerosi. E chi se ne frega delle epidemie, mica verranno sul serio. Ecco, questo è il populismo.

 

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