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Wanda Nara assolta. “Non postò telefono, mail e password di Maxi Lopez”

di Redazione Blitz |29 Gennaio 2019 18:05

Wanda Nara assolta. "Non postò telefono, mail e password di Maxi Lopez" (Foto Instagram)

Wanda Nara assolta. “Non postò telefono, mail e password di Maxi Lopez” (Foto Instagram)

MILANO  –   Wanda Nara assolta per non aver commesso il fatto: secondo il tribunale di Milano non c’è la “prova certa” dell’identità del soggetto che ha pubblicato su Twitter e su Facebook i messaggi con il numero di telefono, la mail, la password della posta elettronica del calciatore argentino Maxi Lopez, ex marito della signora Icardi, che quindi deve essere assolta. 

Queste le motivazioni del giudice Paola Bulgarelli, che lo scorso 29 ottobre ha assolto dall’accusa di trattamento illecito di dati Wanda Nara, ora moglie e manager del capitano dell’Inter, Mauro Icardi.

Il giudice cita, infatti, la Corte di Cassazione che, giudicando su un caso analogo dello scorso anno, ha valutato “fondamentale e imprescindibile” ai fini della condanna l’accertamento dell’indirizzo Ip, ovvero l’etichetta numerica che identifica in modo univoco un dispositivo.

Come si legge nelle motivazioni della sentenza, non è stata sufficiente la prova, acquisita durante il dibattimento, della fotocopia dell’immagine del profilo Twitter di Wanda Nara “con una foto (per altro poco visibile), pur alla luce dei contrasti tra gli ex coniugi di cui tuttavia, data la notorietà dei soggetti, non vi era di certo mistero”.  

Il viceprocuratore onorario Edoardo Polerà aveva chiesto per Wanda Nara una condanna per trattamento illecito di dati personali a quattro mesi di reclusione con la concessione delle attenuanti generiche.

La moglie del capitano dell’Inter era finita alla sbarra dopo la denuncia presentata dall’ex marito, che ora gioca nel Vasco da Gama, in Brasile, e assistito dal legale Aldo Cribari. Il giudice nelle motivazioni ha citato la ricostruzione fornita in aula dal calciatore argentino: nel giugno 2015, mentre si trovava in vacanza alle Maldive con la compagna e nel pieno delle operazioni di calciomercato, dopo la pubblicazione del suo numero e della sua mail sui social network aveva “ricevuto un numero tale di chiamate e messaggi, sia sul telefono sia via email (di varia natura per tutto il periodo), tali da comportare l’intasamento sia telefonico che dell’email, rendendogli impossibile l’utilizzo dei predetti mezzi di comunicazione”.

Maxi Lopez, dunque, essendo rimasto “isolato per un periodo, non potendo ricevere comunicazioni”, era dovuto rientrare a Milano dal suo procuratore per informarlo della situazione. Come riporta il capo di imputazione formulato dall’allora pm milanese Galileo Proietto, ora sostituto pg, Wanda Nara perciò avrebbe violato la privacy di Lopez e, inoltre, lo avrebbe danneggiato in un momento per lui delicato dal punto di vista della carriera.

La condotta di Nara, secondo quella che era la ricostruzione della Procura, avrebbe impedito “per via del susseguirsi di chiamate e email da parte di fan, un normale svolgimento delle trattative commerciali e calcistiche dell’atleta”. Il Tribunale, però, l’ha assolta con formula piena. 

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