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Baby-bulle a Genova, amici della picchiatrice: “Con una pietra avrebbe ucciso”

di Maria Elena Perrero |2 Marzo 2015 18:20

Baby-bulle a Genova, amici della picchiatrice: “Con una pietra avrebbe ucciso”

GENOVA – “Se avesse avuto una pietra avrebbe potuto uccidere”: a dirlo sono gli amici di famiglia della ragazza di 17 anni che nei giorni scorsi è stata filmata mentre picchiava una dodicenne ai giardini di Villa Rossi a Genova. “I genitori sono disperati, non sanno come fermarla”, hanno detto Pablo Calzeroni del Secolo XIX. 

A Sestri, racconta Calzeroni, la conoscono tutti e i ragazzini ne hanno paura:

“soprattutto gli “sfigati”, quelli che finiscono nel mirino dei bulli solo perché magari devono ancora chiedere il permesso ai genitori per mangiare una pizza con gli amici o non possono usare Internet senza la supervisione degli adulti. Sara, la vittima del pestaggio, lo sa. E l’ha capito in fretta: qualche mese fa era una bambina, adesso gira già con la sigaretta in bocca. Questione di sopravvivenza, a Sestri come altrove.

«Il problema è che non bisogna strafare», spiegano i ragazzini di Sestri, che quando vedono quel gruppo terribile da lontano cambiano strada: «Ci teniamo alla larga». In quel piccolo, ma violento mondo malato, c’è un limite che non può essere oltrepassato, una gerarchia anagrafica che bisogna rispettare. Sara, alla fine, è stata “punita” proprio per questo: Maria ha 16 anni e si sente in diritto di prendere in giro chiunque. E quindi di ridicolizzare Sara, perché non la considera alla sua altezza. Così, un giorno, decide di “freddarla” con parole pesanti: «Sarebbe stato meglio che non fossi mai nata».”

La ragazza di 17 anni in passato è già finita in Tribunale per una rissa. È una ragazza, scrive Calzeroni, “con gravi problemi comportamentali e di relazione”.

“Ha avuto un’infanzia difficile e dopo un periodo trascorso in una comunità per adolescenti problematici è stata affidata agli zii. Che non sanno più che cosa fare «per tenerla lontana dai guai». «Questi ragazzi di giorno bighellonano in piazza Poch o ai giardini – dice la presidente del circolo Uisp San Francesco, Gabriella Ricci Maccarini – Credono di essere i padroni qui. E quando qualcuno di noi adulti osa riprenderli rispondono con insulti.Tre mesi fa sono intervenuta io stessa in difesa di un bambino di 11 anni: uno di quei bulli lo stava picchiando. Io sono intervenuta ma so che tanti adulti guardano dall’altra parte. Preferiscono non vedere, lo stesso atteggiamento, purtroppo, di tanti genitori».”

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