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Primavera araba, l’altra faccia dopo la strage: esodo per 100 mila copti

di admin |10 Ottobre 2011 13:39

IL CAIRO – La protesta dei copti in Egitto è sfociata nella violenza. Scontri tra polizia e manifestanti davanti alla sede della tv di stato “Maspero”. Il bilancio è di 36 morti e 174 feriti. La protesta dei copti al Cairo era stata annunciata nei giorni scorsi e doveva radunare decine di migliaia di fedeli in piazza Tahrir per manifestare anche contro il capo del Consiglio Supremo della Difesa, maresciallo Hussein Tantaui, accusato di non essersi impegnato per far rispettare i diritti dei cristiani egiziani da parte della maggioranza musulmana (i copti in Egitto sono circa il 10 per cento della popolazione, di 80 milioni di abitanti). Il numero di cristiani copti già pronti all’esodo è di 100 mila secondo il ministro degli esteri Franco Frattini.

I copti sono anche convinti dell’esistenza di un accordo tra i militari che detengono il potere in Egitto dalle dimissioni dell’ex presidente Mubarak, cioe” dall’11 febbraio scorso, e la confraternita dei Fratelli Musulmani, l’unica forza organizzata che sarebbe in grado di partecipare alle elezioni legislative fissate per il 28 novembre prossimo. Non sarebbe stato dato invece tempo sufficiente per organizzare campagne elettorali ai gruppi che hanno promosso e portato avanti la rivoluzione del 25 gennaio scorso che ha fatto cadere il regime di Mubarak.

Mentre proteste di copti si svolgevano anche ad Assuan e ad Alessandria d’ Egitto, al Cairo sono cominciati gli incidenti sui quali ancora non c’è una chiara ricostruzione ufficiale. Secondo l’agenzia di stato MENA, le violenze sarebbero cominciate ”dopo spari e lanci di pietre da parte dei manifestanti copti che marciavano verso il quartier generale della televisione per protestare contro tensioni riguardanti una chiesa di Assuan”.

Secondo testimoni oculari i copti che nella sera del 9 ottobre si stavano recando  in corteoverso il palazzo Maspero sarebbero stati attaccati con bottiglie molotov, lanci di pietre e armi da fuoco da teppisti e ”baltageya” (si definiscono così in arabo violenti e criminali comuni al soldo dei controrivoluzionari). Alla reazione con lanci di pietre dei partecipanti alla manifestazione sarebbero poi intervenuti soldati e poliziotti sparando con le armi in dotazione e lanciando lacrimogeni per disperdere i protestatari. Il primo ministro, Essam Sharaf, ha lanciato la sera del 9 ottobre un appello per ammonire cristiani e musulmani a non cedere ”agli appelli alla sedizione”.

In Egitto, sarebbero già in corso esodo di cristiani copti. E’ quanto ha riferito il ministro degli  esteri Franco Frattini: ”Abbiamo sentito di esodi di cristiani. Si parla di 100 mila cristiani che avrebbero lasciato l’Egitto, ma non sappiamo se queste cifre sono vere”, ha precisato il ministro.

Le immagini degli scontri trai copti e i musulmani al Cairo (foto Ap/LaPresse):

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