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Piccolo sondaggio, grande choc: per 9 su 10 il sesso ti fa onorevole

di Mino Fuccillo |4 Marzo 2015 15:48

Piccolo sondaggio, grande choc: per nove su dieci il sesso ti fa Onorevole. Onorevole con la maiuscola, cioè ti porta in Parlamento se il sesso lo vendi e metti il tuo corpo a disposizione. Piccolo sondaggio, ma neanche tanto: circa duemila persone hanno risposto. I sondaggi standard si fanno con un numero di risposte ancora minore, 1.500 in media, ma sono 1.500 risposte che ottemperano ai criteri della formazione di un “campione” statistico.

Non sono insomma 1.500 solo in quantità, la qualità del campione, cioè la sua relativa rappresentatività della popolazione, è data dal fatto che nei 1.500 ci sono tot giovani, tot massaie, tot meridionali, tot lavoratori dipendenti, tot diplomati e tot donne, uomini, professionisti etc… I duemila che hanno risposto alla domanda di Blitz non sono un campione statistico, sono solo quelli che hanno voluto farlo. Eppure grande è lo stesso lo choc a leggere le risposte, anzi “la” risposta.

Con sincerità immediata e a suo modo spudorata il 98 per cento dei duemila, cioè quasi tutti, hanno giudicato credibile, plausibile e pacifico l’incredibile, l’improbabile e l’inaudito. E cioè che sieda in Parlamento chi si è “prostituito”. Attenzione, non qualcuno che prima di fare politica abbia fatto mercato del suo corpo, ad esempio una porno star. Ma qualcuno che è diventato parlamentare proprio perché si è prostituito. Insomma, per dirla con crudezza e senza nascondersi dietro un dito, il 98 per cento dei duemila pensa che sia diventata Onorevole qualcuna che “l’ha data”.

E che lo ha fatto proprio a questo scopo, essere ripagata con un seggio al Parlamento. Ripagata con questa moneta dopo aver offerto questa merce al vertice del proprio partito. Usiamo il femminile per uscire dall’ambiguità un po’ ipocrita con cui finora è stata maneggiata la questione dagli organi di stampa. Per il 98 per cento dei duemila la “mignottocrazia” è realtà, almeno nel loro immaginario. Nel vostro immaginario, di voi che avete votato, l’istituzione parlamentare consente e pratica quella consuetudine di solito attribuita al mondo della tv: vi entrano quelle che “l’hanno data”.

Anche se ovviamente non tutte e non tutti quelli che sono in Parlamento e in tv hanno seguito questa strada. Anche se la grandissima maggioranza di chi sta in Parlamento e in tv non ha venduto il proprio corpo, il 98 per cento di voi che avete votato pensate che questo sia possibile e perfino “normale”. Voi che avete votato non siete un campione rappresentativo, ma è difficile pensare che il vostro “sentire” sia diametralmente opposto a quello che risulterebbe interrogando un “campione” statisticamente corretto.

Forse, anzi di certo non il 98%, ma una maggioranza di un “campione” vero risponderebbe come voi. Lo attesta appunto quel 98% che può essere, anzi certamente è, gonfiato dalle circostanze e modalità di un sondaggio via web. Gonfiato, esasperato, ma non puro figlio del caso. E che quel 98% sia consapevole di ciò che suppone, che non sia solo il frutto dello “spregio” general-generico verso il ceto politico lo attesta la seconda risposta alla seconda domanda: in quale gruppo parlamentare siede chi si è prostituito, chi ha premiato la prostituzione con un seggio, chi è stato “l’utilizzatore finale”? Il 93 per cento del 98 per cento, cioè circa l’ottanta per cento dei duemila che hanno risposto dice: Pdl. Gli altri partiti si dividono un magro sette per cento dei sospetti.

Tutti antiberlusconiani, accecati dall’avversione al premier. Può essere e in parte certamente è. Ma è lecito, più che lecito supporre che ad ottanta per cento si arriva sommando la quota massiccia di antiberlusconismo con la quota di chi Pdl vota o guarda con simpatia anche se, nella sua immaginazione e opinione, il Pdl qualche seggio l’avesse destinato a chi “l’ha data”. I due sentimenti, le due sensazioni possono convivere: la vicinanza elettorale al Pdl e il sospetto, in alcuni casi la serena accettazione, che questo nel Pdl sia avvenuto o possa avvenire. Questo dice quella percentuale: ottanta per cento. E anche questo contribuisce non poco al grande choc che viene dal piccolo e imperfetto sondaggio.

Populismo, qualunquismo, pregiudizio, ostilità preconcetta? Sì, certo. Ma pur sempre “voce di popolo”. Che, se è “sacra” quando viene invocata come unico metro legittimo per stabilire ciò che è giusto e vero, non si vede perché stavolta dovrebbe essere solo rozzo dialetto di plebe. Non sempre quel che pensa la “gente” è giusto e vero, ma chi di “gente” ferisce… Appuntamento al prossimo sondaggio, giovedì prossimo.

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