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Boris Johnson nuovo leader Tory e premier del Regno Unito. Rischio no-deal Brexit

di Maria Elena Perrero |23 Luglio 2019 14:29

Il neo-premier britannico e leader dei Tory Boris Johnson (Foto Ansa)

Il neo-premier britannico e leader dei Tory Boris Johnson (Foto Ansa)

MILANO – L’ex ministro degli Esteri britannico ed ex sindaco di Londra Boris Johnson è il nuovo leader dei Tory e nuovo premier del Regno Unito. Johnson si insedierà domani, mercoledì 24 luglio, a Downing Street al posto della dimissionaria Theresa May. 

Nato a New York 55 anni fa, fervente sostenitore della Brexit, Johnson era dato per favorito e ha vinto con un’ampio margine la sfida con il suo successore al Foreign Office, Jeremy Hunt, ottenendo oltre 90mila voti contro gli oltre 40mila nel ballottaggio affidato ai 160mila iscritti del Partito Conservatore britannico.

Nel pomeriggio di domani Johnson verrà convocato a Buckingham Palace per ricevere dalla regina Elisabetta l’incarico di formare un governo. Secondo il sistema britannico, non è previsto un voto di fiducia, salvo che a chiederlo sia il leader dell’opposizione, che in questo momento è il laburista Jeremy Corbyn. Questo scenario è rinviato presumibilmente a dopo la pausa estiva del Parlamento, visto che Westminster chiuderà i battenti giovedì 25 per riaprirli il 3 settembre.

Nel suo discorso per celebrare la vittoria Johnson ha chiarito gli obiettivi del suo governo: “Attuare la Brexit, unire il Paese, sconfiggere Jeremy Corbyn”. Il neo-premier ha ribadito di voler portare a termine l’uscita del Regno dall’Unione europea “il 31 ottobre“, ha parlato della necessità di “ridare energia” al Paese e al partito, di essere positivi, e ha assicurato di non aver paura “della sfida”.

Le congratulazioni degli altri leader

Al nuovo leader Tory e premier britannico sono arrivate le congratulazioni del presidente americano Donald Trump (“Sarà grande!”, ha twittato) e di Theresa May, che ha promesso il proprio sostegno da deputata semplice. 

Un messaggio di congratulazioni è arrivato a Johnson anche dal vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans: “Non credo che il carattere o l’atteggiamento” di Johnson “faccia la differenza. Quando c’è un nuovo primo ministro, in qualsiasi Stato membro o Paese, è il benvenuto e cercheremo di risolvere. Credo che l’accordo raggiunto” col Regno Unito sulla Brexit “sia il migliore possibile e spero che questo venga compreso a Westminster”, ha detto. 

Mentre il capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, si è detto “ansioso di lavorare con Johnson per Brexit ordinata”: “Non vediamo l’ora di lavorare in modo costruttivo con Boris Johnson quando entra in carica, per facilitare la ratifica dell’accordo di recesso e raggiungere una Brexit ordinata. Siamo anche pronti a rielaborare la dichiarazione concordata su un nuovo partenariato in linea con gli orientamenti del Consiglio europeo”. 

L’allarme di Moody’s

Ben meno rosee le previsioni dell’agenzia di rating Moody’s, secondo cui con Johnson sono aumentati i rischi di una Brexit senza accordo (no deal): “Con l’elezione di Johnson, le chance di un compromesso sostenibile appaiono più basse” mette in evidenza Colin Ellis di Moody’s. “Una Brexit no deal avrebbe effetti significativamente negativi” sulla Gran Bretagna, ha chiosato. (Fonti: Ansa, Bbc)

 

 

 

 

 

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