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Coronavirus, salute importante. Ma in Scozia conta anche l’economia

di Giampaolo Scacchi |24 Aprile 2020 15:27

Coronavirus, salute importante. Ma in Scozia conta anche l'economia (Foto Ansa)

Coronavirus, va bene la paura del contagio. Ma, non dimenticatelo, siamo scozzesi.
Per questo probabilmente la Scozia andrà per la sua strada.
Senza tener conto della linea di lockdown seguita da Governo centrale di Londra.
Chiudere sì, ma con giudizio.
Quando c’è la salute c’è tutto, dicevano gli antichi, forse per consolarsi della diffusa miseria.
Ma in Scozia, terra di povertà e di emigrazione da secoli e millenni, la salute non deve confliggere con la pancia vuots, avverte Giampaolo Scacchi,
Per questo, Nicola Sturgeon, primo ministro della Scozia, ha dichiarato di voler allentare le restrizioni per contenere il coronavirus, indipendentemente da quanto deciderà il governo del Regno Unito.
E anche l’Irlanda del Nord sembra pronta a seguire l’esempio scozzese.
L’Irlanda del Nord, o Ulster, tanto ama il legame con la Gran Bretagna.
Ma, come la Scozia, è afflitta da secoli di povertà e fame, oltre che di odio razziale e religioso.
E gli irlandesi, come gli scozzesi, sanno di non disporre delle forze di rilancio di cui può beneficiare la vecchia Inghilterra.

Il Primo Ministro scozzese ha pubblicato una prima stesura di come potrebbe essere revocato il lockdown a nord del confine.

Secondo quanto afferma, c’è necessità di un “maggior equilibrio” tra la lotta al COVID-19 e la protezione dell’economia.

Sturgeon, con la popolazione intende avere una discussione “matura” su come riavviare una “parvenza di normalità nella vita di ognuno”.

“Il coronavirus provoca danni reali ma al contempo anche le restrizioni per contenerlo stanno creando problemi all’economia, allo stile di vita, all’istruzione dei bambini, ad altri aspetti della salute psicofisica e al benessere”.

Tutte le modifiche, ha annunciano Sturgeon, saranno comunque “graduali” e “progressive” e “inizialmente abbastanza ridotte”.

Alcune delle opzioni prese in considerazione dal governo scozzese includeranno la possibilità di riaprire alcune imprese.

Sempre che possano  garantire il distanziamento sociale, e un riavvio limitato di alcune attività all’aperto.

I commenti del PM scozzese e la diffusione del progetto aumentano la pressione su Downing Street affinché definisca un piano di fine lockdown.

In precedenza, anche Arlene Foster, PM dell’Irlanda del Nord, ha ipotizzato che il Paese potrebbe uscire dalle restrizioni a un ritmo più veloce rispetto alle altre nazioni del Regno Unito.

Foster ha affermato che le misure restrittive saranno allentate quando saranno soddisfatti determinati criteri scientifici e di salute pubblica – come il tasso di contagi e di mortalità – e non in base a scadenze o date stabilite.

Molti dei poteri relativi all’attuale lockdown sono decentrati, il che significa che la Scozia e l’Irlanda del Nord in teoria potrebbero decidere di muoversi in autonomia.

Finora le quattro Nazioni costitutive del Regno Unito, in termini di azioni intraprese nel corso dell’emergenza sono state le stesse e qualsiasi decisione di distaccarsi da ciò, potrebbe avere notevoli conseguenze politiche e sociali.

La pubblicazione del documento scozzese, scrive il Daily Mail, probabilmente scatenerà nuovamente l’ira di Downing Street.

Sturgeon durante la crisi ha ripetutamente “imbrogliato” il N. 10 portando avanti delle questioni importanti ben prima dei ministri del governo di Londra.

Il ministro degli Esteri Dominic Raab ha comunicato che passeranno settimane prima che i ministri “pensino” a presentare un’exit strategy globale.

Chris Whitty, Chief Medical Officer, ha dichiarato che alcune restrizioni resteranno probabilmente in vigore anche il “prossimo anno”.

I parlamentari Tory hanno avvertito il governo che deve precisare nel dettaglio come intende allentare le restrizioni nel Regno Unito così da dare alle aziende la speranza di sopravvivenza.

Negli ultimi giorni ci sono stati chiari segnali che alcune persone sono stanche dei freni al quotidiano, alcune foto mostrano più cittadini nelle strade del Regno Unito, mentre prendono la metropolitana e passeggiano nei parchi.

Nel frattempo, l’industria della ristorazione lancia un allarme: se il lockdown andrà avanti ancora a lungo, i ristoranti e pub si troveranno di fronte a un “massacro”, il settore andrà in rovina.

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