La Grecia evita il default: raggiunto accordo sull’austerity

Pubblicato il 9 Febbraio 2012 - 14:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Grecia accontenta l’Europa e scongiura il rischio di default: il governo guidato da Papademos e i leader dei maggiori partiti politici hanno raggiunto in extremis un accordo sulle misure di austerità chieste da Bruxelles. Quelle stesse misure che dovrebbero consentire al Paese di ricevere 130 miliardi di euro di aiuti internazionali per evitare il peggio.

Non solo. “Le trattative fra il governo greco e la troika che erano rimaste aperte, sono state concluse con successo”. Lo ha affermato, in un comunicato ufficiale diffuso ad Atene, proprio il premier greco.

Dopo un incontro di quasi otto ore la scorsa notte, i leader dei tre partiti che sostengono il governo di Lucas Papademos avevano annunciato – come si legge in un comunicato del governo “un ampio accordo su tutti i punti del programma, salvo quello che riguarda il taglio alle pensioni integrative“. L’accordo è arrivato.

Dal punto di vista dell’Europa, come ha spiegato il portavoce del Pasok, Panos Beglitis, per concludere le trattative sul nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia mancavano ancora 625 milioni di euro dei quali 325 verranno ottenuti dai tagli alle spese della difesa e di altri ministeri.

Le trattative di queste ore avranno ricadute anche sul negoziato con i creditori privati, pronti a tagliare 100 miliardi di euro dei loro rimborsi. Oggi i creditori privati della Grecia, dice sempre Beglitis, si incontreranno a Parigi. Tra le nuove misure approvate mercoledì dai tre leader politici greci c’è un taglio di 15 mila posti nel comparto pubblico e una riduzione del 22% dei salari minimi, che scendono a 450-500 euro mensili.

In tutta risposta alle nuove misure intanto due grandi sindacati centrali della Grecia, Adedy per il pubblico e Gsee per il privato, hanno indetto uno sciopero generale venerdì e sabato contro le nuove misure di austerità chieste da Unione Europea e Fmi, in cambio del nuovo piano di aiuti da 130 miliardi di euro. “Proclamiamo lo sciopero generale venerdì e sabato a fianco dei sindacati della funzione pubblica”, ha indicato un portavoce della Gsee, la confederazione sindacale del settore privato.