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Grecia, Renzi con Merkel contro Tsipras: Faccia le riforme, non i referendum

di Daniela Lauria |1 Luglio 2015 17:19

Grecia, Renzi con Merkel contro Tsipras: “Fai le riforme, non i referendum”

ATENE – Il premier greco Alexis Tsipras rilancia e afferma di voler “restare al tavolo del negoziato”, pur chiedendo al popolo ellenico di votare “no” al referendum del 5 luglio, per poter avere migliori condizioni contrattuali con i creditori. Ma di traverso, insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel, si è messo ora anche il premier italiano Matteo Renzi. Insieme a Berlino, i due capi di governo italiano e tedesco, rivolgono parole dure a Tsipras e giudicano “uno sbaglio” la mossa della consultazione popolare: “La Grecia faccia le riforme, non i referendum”, attacca severo Renzi pur criticando l’eccesso di burocrazia di Bruxelles.

“Devono prevalere le ragioni del buon senso – ha aggiunto Renzi – vedremo quello che accadrà. Ma non è pensabile che noi abbiamo smesso di pagare le baby pensioni in Italia per pagarle in Grecia. Il referendum non è un derby tra qualche leader europeo e Tsipras”.

Angela Merkel, al suo fianco in conferenza stampa, ha precisato: “Io e Matteo (Renzi, ndr) abbiamo parlato della situazione della Grecia. Da parte mia ho ripetuto quello che ho già detto questa mattina: noi siano d’accordo nel lasciare le porte aperte al colloquio. Ma ripeto: abbiamo bisogno di una situazione in cui la Grecia realizzi le riforme per una crescita sostenibile, come avviene in altri paesi europei”.

Intanto Tsipras, in un messaggio alla nazione via tv, ribadisce la volontà di fare un passo indietro e di trovare un accordo, prima del referendum del 5 luglio. “Il voto di domenica – spiega al popolo greco – non è contro l’euro. Siamo contro l’austerity. Votate no, i creditori stanno ricattando i greci, ma  questa situazione non durerà per molto. Salari e pensioni non andranno persi”.

La lettera firmata da Alexis Tsipras con le ultime controproposte ai creditori internazionali per chiudere un accordo in extremis sul salvataggio di Atene era arrivata a Bruxelles questa notte: per la prima volta il premier si era detto pronto ad accettare la proposta degli europei, l’ultima offerta generosa avanzata domenica dal presidente della Commissione Jean Claude Juncker, ma aggiunge cinque punti.

Tsipras proponeva un nuovo pacchetto di sacrifici da 8 miliardi. Ulteriori dettagli sulla richiesta greca di un nuovo salvataggio, tramite il fondo europeo Esm, da 29,1 miliardi di euro. E accettazione dell’intero impianto di riforma dell’Iva fatto salvo uno sconto del 30% per le isole greche. Tsipras si era inoltre detto pronto pronto anche alla riforma delle pensioni come chiesta dai creditori, salvo far slittare a ottobre, anziché subito, la data di partenza dell’innalzamento progressivo dell’età pensionabile: a 67 anni entro il 2022.

 

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