Grecia, piano Tsipras arriva all’Europa: Bruxelle riceve la lista con le riforme

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2015 - 19:27| Aggiornato il 24 Febbraio 2015 OLTRE 6 MESI FA
Grecia, Syriza divisa: piano Tsipras per la Ue rimandato a martedì

Grecia, Syriza divisa: piano Tsipras per la Ue rimandato a martedì

ATENE – Syriza divisa sul piano europeo, e Tsipras è costretto a rimandare ancora una volta il piano da presentare all’Europa. Ma alla fine la lettera arriva, la lista di riforme chiesta dall’Eurogruppo al governo greco è arrivata ”nella notte, ma in tempo” comunica la portavoce della direzione generale degli affari economici e monetari della Commissione Ue. Sono le misure economiche che il governo greco si impegna a mettere in atto per sanare l’economia e possibilmente far ripartire la crescita. E’ un piano fondamentale: è l’assicurazione che la Grecia dà all’Europa per avere altri miliardi di euro che la terranno in piedi per i prossimi mesi.

Venerdì sera Bruxelles ha deciso di continuare ad erogare soldi (e d’altra parte avendo la Grecia 240 miliardi di debiti da restituire, non si poteva fare altrimenti) per 4 mesi. E Atene si è impegnata a presentare entro la mezzanotte di lunedì le sue misure economiche. Ma deve rimandare di qualche ora: fino a martedì. Non è un dettaglio da poco: la Grecia non gode di buona fama tra gli alleati europei e un ritardo potrebbe essere visto come segnale di scarsa serietà. O di debolezza: non è un mistero che le nuove misure concordate con Bruxelles (e Berlino) riecheggino il piano dell’odiatissima Troika, ovvero proprio quello che Tsipras contava di non far più rivivere ai greci.

E Syriza, il partito di Tsipras, non ha gradito. Insomma un conto sono i toni da campagna elettorale, tutt’altro conto sono i toni del tavolo europeo delle trattative. E Tsipras sta affrontando proprio questo snodo. Fra le misure che la Grecia si impegna ad attuare, una stretta anti-evasione e anti-corruzione, una riforma della burocrazia, dei debiti della Pubblica amministrazione verso le aziende, e il nodo dei crediti deteriorati delle banche.

Secondo un’anticipazione della Bild il governo greco intende ricavare dal contrasto al contrabbando della benzina 1,5 miliardi di euro; dal contrasto al contrabbando delle sigarette, 800 milioni; 2,5 miliardi dovrebbero arrivare con una patrimoniale per i greci più ricchi; e 2,5 miliardi da introiti fiscali arretrati. Intanto in una sola settimana i capitali tolti dalle banche dai greci (e portati all’estero o nascosti nel materasso) ammontano a 3 miliardi di euro.