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Italia contro Gran Bretagna: la guerra di prosecco e fish and chips

di Alberto Francavilla |17 Novembre 2016 13:30

Italia contro Gran Bretagna: la guerra di prosecco e fish and chips (foto d’archivio Ansa)

LONDRA – Italia contro Gran Bretagna: è scattata la guerra tra prosecco e fish and chips. Tutto è nato da un battibecco piuttosto acceso tra il ministro dello Sviluppo economico italiano, Carlo Calenda, e Boris Johnson ex sindaco di Londra catapultato alla guida del Foreign Office in quota Brexit.

Johnson ha avvertito che all’Italia converrebbe schierarsi a favore della permanenza britannica nel mercato unico per continuare a vendere il prosecco nel Regno Unito. La risposta del ministro dello Sviluppo economico italiano non si è fatta attendere: ricordando un recente incontro con Johnson, Calenda ha detto di giudicare offensivo pensare che l’Italia possa decidere la sua linea sulla Brexit in base all’export del prosecco.

FISH & CHIPS VS PROSECCO

“Di fatto mi ha detto: ‘Non voglio la libera circolazione delle persone, ma voglio il mercato unico’”, ha raccontato il ministro italiano a Bloomberg Tv. “Gli ho risposto ‘non se ne parla’. E la sua risposta è stata: ‘Ok, ma tu vendi un sacco di prosecco in Gran Bretagna….e ce lo permetterai perchè non vuoi perdere l’export di prosecco”. E Calenda: “Ok, ma tu venderai meno ‘fish and chips’. E io venderò meno prosecco in un solo Paese, tu ne venderai meno in 27. Ma mettere le cose su questo piano”, ha aggiunto, “è un po’ offensivo”.

CALENDA, MANCA STRATEGIA LONDRA SU BREXIT

Più in generale, Calenda ha contestato l’approccio dell’intero governo di Londra al negoziato sulla Brexit: “La mia sensazione è che ci sia molta confusione.. Il che ad essere onesti è inaccettabile”. “Quello di cui abbiamo bisogno ora è definire il quadro del negoziato”, ha sottolineato il ministro italiano, “qualcuno ci deve dire qualcosa e c’è bisogno di qualcosa che abbia senso. Non si può dire che è ragionevole sostenere che vogliono l’accesso al mercato unico ma non la libera circolazione delle persone. E’ evidente che non ha senso in alcun modo”. Un pesante attacco a Londra anche da parte del ministro delle Finanze olandese e presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, il quale ha escluso che Londra possa uscire dall’unione doganale e cambiare le regole sugli immigrati, mantenendo pero’ l’accesso al mercato unico: “Penso che il governo di Londra stia offrendo all’opinione pubblica opzioni che non sono possibili” ha detto parlando alla Bbc. “Dire per esempio, ‘potremmo restare all’interno del mercato unico, ma fuori dall’unione doganale’, e’ intellettualmente impossibile, politicamente non realizzabile”.

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