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Eurobond e Bce dividono: i tre del “devo e non posso”

di admin |24 Novembre 2011 15:35

Lapresse

STRASBURGO – Il vertice a tre Francia-Germania-Italia non è stata una conferenza stampa congiunta, è stato un dibattito a cielo aperto. I tre, Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Mario Monti, sono d’accordo sull’unione fiscale, ma su cosa questa voglia dire e cosa comporti in termini di regole e di cessione di sovranità, non c’è nessuna intesa.

I tre non sono d’accordo sul comportamento che deve tenere la Bce di fronte alla crisi dei debiti pubblici nazionali in Europa, o meglio la Merkel non è d’accordo con Sarkozy e Monti. Stessa cosa per gli Eurobond, i titoli di debito sovranazionali, europei, che dovrebbero fare da argine contro la speculazione e la crisi dei bilanci statali: anche qui il “no” è della Merkel, ma è quello più pesante.

I tre motivi del “no” della Merkel:

1) L’Eurobond, titolo di debito europeo dovrebbe armonizzare titoli di stato che hanno tassi di interesse che vanno dal 2% della Germania e il 7% di Italia e Spagna: si arriverebbe a un bond che rende al 4% circa. La Germania pagherebbe il suo debito al doppio e non vuole farlo.

2) La Merkel dice, in sostanza: guardate che fino a poco tempo fa i bond nazionali erano allo stesso tasso, non è spostando il peso da una tasca all’altra, o rinominando i bond, che si risolvono i problemi strutturali delle economie europee.

3) La Merkel teme: con gli Eurobond pago io per voi.

Sulla Bce come pronto soccorso per i bond nazionali, il pensiero-Merkel è: comprando debito, stampi carta moneta e generi inflazione. La banca è una cosa, gli stati e i governi sono un’altra.

Mentre la Merkel ha in mente la creazione di un Fondo monetario europeo, che sarebbe cosa diversa dalla Bce. Funzionerebbe come il Fondo Monetario Internazionale: un istituzione che presta soldi a tassi di interesse inferiori in cambio del rispetto di determinate regole.

Sarkozy invece sostiene che bisogna far smuovere la Bce e che bisogna fare presto, sbrigarsi… altrimenti non sarebbe in pericolo solo la tripla A francese ma tutta l’Europa. Quindi non solo l’Italia: anche la Germania.

Monti si mantiene nel mezzo: con Sarkozy è d’accordo sugli Eurobond, anche se per indorare la pillola alla Merkel li chiama “Stability bond”. Asse Monti-Sarkozy anche su un maggiore interventismo della Bce. Mentre il premier italiano va incontro alla cancelliera tedesca quando sostiene che Eurobond e Bce più attiva possono esistere solo sotto il cielo di un’unione fiscale europea. Apre quindi su un punto su cui la Francia è sempre stata contraria: la cessione di sovranità, gli stati nazionali che cedono poteri all’Europa in cambio di stabilità.

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