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Migranti. “Richieste asilo solo allo Stato di approdo”. Crisi o non crisi Corte Ue blinda Dublino

di Warsamé Dini Casali |26 Luglio 2017 13:28

Migranti. "Richieste asilo solo allo Stato di approdo": Corte Ue blinda Dublino

Migranti. “Richieste asilo solo allo Stato di approdo”: Corte Ue blinda Dublino

ROMA – Migranti. “Richieste asilo solo allo Stato di approdo”: Corte Ue blinda Dublino. La Corte Ue blinda il trattato di Dublino, un colpo per i tentativi dell’Italia di modificare la norma che obbliga lo stato di approdo, e non quello cui il rifugiato fa richiesta, ad esaminare le procedure di asilo. Una magra consolazione (il flusso di migranti che cercano fortuna in Europa dall’Africa passano tutti da Italia e Grecia) è rappresentata dall’Avvocato generale di respingere i ricorsi dei paesi che rifiutano la redistribuzione dei migranti giunti appunto sulle coste italiane o greche.

Trattato di Dublino blindato. Nonostante l’aspetto straordinario della crisi migratoria sulla rotta dei Balcani, in una sentenza la Corte Ue stabilisce che per l’esame delle richieste di asilo è competente lo Stato d’ingresso e non quello in cui la richiesta è presentata, in applicazione del regolamento di Dublino. Nel caso specifico esaminato dalla Corte, è la Croazia a dover “esaminare le domande di protezione internazionale delle persone che hanno attraversato in massa la sua frontiera nel 2015-2016”. E non, come richiedeva il ricorrente siriano, la Slovenia.

Respingere i ricorsi su relocation dei migranti. La Corte di Giustizia Ue deve “respingere i ricorsi di Slovacchia e Ungheria” contro il meccanismo di ricollocamento provvisorio obbligatorio dei richiedenti asilo da Italia e Grecia. E’ questo il parere dell’avvocato generale Yves Bot, secondo cui il meccanismo contribuisce realmente e in modo proporzionato a far sì che la Grecia e l’Italia possano far fronte alle conseguenze della crisi migratoria del 2015″. Nella maggior parte dei casi la Corte accoglie i pareri degli avvocati generali.

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