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Alessandro Di Battista: “La Lega rispetti la sentenza e restituisca tutto”

di redazione Blitz |10 Settembre 2018 19:24

Alessandro Di Battista: “La Lega rispetti la sentenza e restituisca fino all’ultimo centesimo” (Foto Ansa)

Alessandro Di Battista: “La Lega rispetti la sentenza e restituisca fino all’ultimo centesimo” (Foto Ansa)

ROMA – Mentre la Lega si dice pronta alla battaglia legale contro i sequestri di 49 milioni di fondi, dal partito alleato di governo, M5s, si leva la voce di Alessandro Di Battista. L’ex deputato e un uomo simbolo del Movimento dal Guatemala, in collegamento con la trasmissione di Lilli Gruber, dice: “La Lega deve restituire i 49 milioni di euro fino all’ultimo centesimo, che c’entra il processo politico? Se fossi un militante della Lega chiederei la restituzione di ogni singolo centesimo perché sono soldi miei. Le sentenze si rispettano, punto”.  E avverte: “La Lega si sputtana se ferma la riforma anticorruzione di Bonafede. Mi auguro non lo faccia. Credo che Salvini abbia ricevuto una telefonata dal San Raffaele dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri del ddl anticorruzione, gli hanno chiesto di fermarla per far tornare la pressione di Berlusconi a livelli normali… Scherzi a parte, se ferma l’anticorruzione si sputtana”.

La Lega, attacca ancora Di Battista, “deve restituire fino all’ultimo centesimo il maltolto: non c’entra niente il processo politico, ma quando mai? Se fossi un militante della Lega gli chiederei di restituirli perché sono soldi dei cittadini. Iniziassero i parlamentari trombati della Lega a restituire l’assegno di fine mandato come ho fatto io. Per me la Lega deve restituire, punto. Perché le sentenze si rispettano perché quei quattrini sono anche miei”.

Quindi, parlando della vicenda del crollo del ponte Morandi, Di Battista si è rivolto nuovamente all’alleato: se sulla nazionalizzazione di Autostrade “la Lega si tirasse indietro si sputtanerebbe. Mi auguro che non segua Giorgetti che rappresenta l’ala maroniana della Lega. E poi conflitto d’interessi e altri diritti sociali”.

Sull’Ilva il giudizio di Di Battista è netto: “Nella condizione data, Luigi Di Maio ha fatto il massimo, gli ho fatto i complimenti in privato. So che avrebbe voluto fermare la gara, ma non ha trovato modo, ha fatto il meglio possibile. Non aveva altra strada. Capisco la rabbia di molti tarantini, ma non c’era altro modo e ora serve un decreto salva Taranto che non è mai stato fatto”.

Dal Guatemala Di Battista difende a spada tratta il collega di partito Di Maio: “I sondaggi danno la Lega avanti al M5S? Penso che Salvini sia pompato dal sistema mediatico in maniera vergognosa. Specie ‘Repubblica’ dice che è fascista però si comporta come l’istituto Luce con Mussolini, ma alla fine conteranno i fatti. Lo fanno perché il Movimento cinque stelle fa molta più paura. Fa comodo a qualcuno descrivere M5s come quattro sfigatelli che si fanno dettare l’agenda da Salvini ma non è così. Ora che non ci possono ignorare perché siamo al governo ci descrivono come subalterni ma non è così. Non è che si vota domani e occorre stare in campagna elettorale: ora occorrono risultati per il popolo italiano. Il Movimento la conosce la sua strada, intransigenza, barra dritta, etica: è quello che abbiamo sempre fatto. Non credo nei sondaggi. Non devo difendere il governo per forza. Lo sostengo perché ritengo che solo così sarà possibile difendere alcuni diritti. Il M5s sta portando avanti in tanti risultati e deve continuare a farlo. Mi auguro che il Movimento vada avanti con durezza ed estremo rigore perché alla fine contano i risultati. Salvini fa propaganda”.

Di Battista prende platealmente le distanze dall’alleato Salvini: “Le politiche di Orban (sui migranti, ndr) vanno contro gli interessi italiani quindi non può essere mio alleato. Bannon non lo conosco ma è uno che ha cervello perché ha fatto vincere Trump”.

Sul presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e la vicenda del concorso all’Università romana La Sapienza a cui partecipa, Di Battista dice: “Mi sembra una cosa bella e normale. Non so e non credo esista un conflitto d’interessi anche perché non hanno mai fatto una legge. La procedura è iniziata prima che diventasse premier. Mi sembra risibile che tutti i giornaloni diano spazio a questa vicenda: mi pare una cosa ridicola. La notizia viene schiaffata in prima pagina perché c’è un tentativo legato alla nazionalizzazione di Autostrade con cui i giornali hanno mangiato per anni, per me sono stronzate”.

Di Battista si prepara a ritornare in prima linea: “Non mi candiderò mai al Parlamento europeo. Tornare a fare politica in primissima linea con Luigi Di Maio mi manca, mi sento come un leone in gabbia. Mi sento a volte quasi in dovere di dare una mano ai miei colleghi. A dicembre torneremo e poi vedremo che fare. Se dovessi tornare in prima linea sarei legato indissolubilmente a Luigi perché la pensiamo allo stesso modo e insieme funzioniamo bene”. Quanto ai toni diversi usati sui 49 milioni della Lega, Di Battista risponde: “Io e Luigi abbiamo un carattere diverso ma da lui e Bonafede ho sentito più di una volta dire che le sentenze si rispettano. Quindi restituiscano il maltolto”.

Infine, una battuta sull’ex premier Matteo Renzi: “Sembrava il padrone del mondo e oggi lo ritrovi coi modellini che pare Guzzanti…”.

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