Il vicepremier annuncia poi che proporrà “un programma di governo che stabilisca reciproche concessioni, ma alcuni punti chiari e ineludibili, come lo stop al bicameralismo perfetto, una legge elettorale che faccia entrare in Parlamento chi ha ottenuto voti e non chi è nominato, più sostegno alle imprese, la detassazione del salario dei lavoratori e una riforma della giustizia i cui effetti non vengano giudicati in base a chi ne può beneficiare”.
In sostanza Angelino Alfano ribadisce ancora che vuol far sentire il suo peso nell’esecutivo. Insomma pochi ma buoni a sostenere la maggioranza con un programma condiviso anche se limitato, che risolva le emergenze del paese. Una “scommessa che non è eterna, scade nel 2015”, ha aggiunto Alfano che vuole blindare i prossimi 12 mesi con un nuovo “contratto di governo per l’Italia 2014”. Un vademecum governativo economico e riformatore dove spicca una nuova legge elettorale.