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Autonomia, leghisti del Nord contro il governo: “Cialtroni”. Sfida tra Salvini e Conte

di Redazione Blitz |21 Luglio 2019 20:58

Il premier Giuseppe Conte (sx) e il governatore della Lombardia Attilio Fontana (dx) (Credit ANSA)

Il premier Giuseppe Conte (sx) e il governatore della Lombardia Attilio Fontana (dx) (Credit ANSA)

ROMA – I leghisti del Nord Italia si ribellano al governo e attaccano il premier Giuseppe Conte per il dossier Autonomia. La vera sfida al governo non è più tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i cui rapporti sono tesissimi, ma tra tra il leader leghista e il premier Conte. Attilio Fontana, governatore della Lombardia, accusa il governo “cialtrone”, mentre Luca Zaia, governatore del Veneto, rincara la dose: “Senza l’autonomia, il governo non ha più senso”.

Salvini e Conte, dopo le montagne russe delle ultime 48 ore, continuano a non parlarsi. Il premer, si osserva a Palazzo Chigi, ha tutta l’intenzione di passare un weekend fuori dalle polemiche politiche. La reazione di Conte agli attacchi a mezzo stampa di Salvini nei suoi confronti è definita, da chi ha avuto modo di parlarci, tranquilla e per nulla scomposta per delle polemiche che considera sollevate un po’ ad arte. La sua concentrazione è invece rivolta alle cose da fare nei prossimi giorni: i tavoli sulle parti sociali, che saranno convocate rigorosamente a Palazzo Chigi, e le riunioni ristrette sulle Autonomie, dossier attualmente bollente.

Ad attaccare il premier ci pensato però Fontana e Zaia. Il governatore della Lombardia ha dichiarato il 20 luglio: “Mi stupisce che Conte, che ancora stimo, sia stato coinvolto in questa cialtronata (lo schema dell’intesa, ndr)”. “Se non si fa l’autonomia il governo non ha senso”, incalza il governatore veneto. A Palazzo Chigi questi attacchi sono considerati ingenerosi per il lavoro che ha fatto Conte sul dossier e fonti della maggioranza derubricano la rivolta come un fronte interno aperto nei confronti di Salvini. 

Il leader leghista, al pari di Conte, passa anche lui un weekend all’insegna della “pace”, come scrive lui stesso su twitter pubblicando la foto di spalle di sua figlia, con cui è a Milano Marittima. Non lontanissimo, in Trentino Luigi Di Maio vede gli attivisti locali, annuncia la prima assemblea degli iscritti della storia del M5S per il 25 luglio (dovrà decidere sulla riorganizzazione del Movimento) e cerca di usare toni più distensivi: “Vale la pena andare avanti perché abbiamo degli obiettivi da raggiungere, lo dico a tutti nel governo. non lasciamo che chi ci vuole buttare giù, ci riesca”, spiega.

Se non sarà crisi potrebbe essere rimpasto. Fonti del M5S ribadiscono che la questione non è all’ordine del giorno ma il tema, ad un certo punto, emergerà, magari quando l’Italia sarà chiamata a scegliere il commissario. Per l’Ue il M5S considera quella di Giulia Bongiorno una candidatura valida e sottolinea che l’incarico, in ogni caso, spetta alla Lega. In quel caso la girandola dei ministri potrebbe essere piuttosto ampia, soprattutto se crescesse l’ipotesi di un passo indietro di Giancarlo Giorgetti. E, tra quelli 5S, il ministro nel mirino resta Danilo Toninelli.

Nel frattempo scoppia il caso degli insulti sessisti via social a Maria Elena Boschi. Insulti che, attacca Nicola Zingaretti, arrivano dagli account social dello staff di Salvini al Viminale. “E’ una vergogna, vanno rimossi”, protestano Pd e FI mentre i Dem si preparano al D-Day dell’informativa di Conte in Aula sulla Russia.

L’ipotesi, non ancora certa, è che Salvini ascolti il premier dai banchi della Lega, per poi intervenire nel dibattito. “Dà l’idea del caos del governo, i presidenti delle Camere non lo permettano, tuonano nel Pd. Caos o meno, se l’ipotesi si confermasse, darebbe un’idea plastica della sfida tra Salvini e Conte. (Fonte ANSA)

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