Ballottaggio Milano, Pisapia: “Basta confronti con la Moratti. Meglio le piazze e la gente”

MILANO – Metodo che vince non si cambia. Ed è per questo che il candidato sindaco del centrosinistra a Milano, Giuliano Pisapia, declina l’invito a un confronto con la Letizia Moratti a Porta a porta per continuare a impegnarsi nelle strade, nelle piazze, a contatto con i milanesi. Non più faccia a faccia televisivi, nè talk-show, quindi, in vista del ballottaggio, dopo quello burrascoso dell’11 maggio, quando Pisapia fu oggetto di ”falsita” da parte dell’attuale sindaco che tirò in ballo un procedimento penale degli Anni di piombo, parlando di amnistia, mentre l’avvocato milanese era uscito assolto per non aver commesso il fatto.

Letizia Moratti in serata ribatte: ”Pisapia scappa quando si parla di cose concrete; io sono pronta a chiedere scusa nel momento in cui c’è un confronto diretto sui programmi, perché sui programmi i cittadini milanesi hanno il diritto di avere risposte precise, chiare e concrete”.

Il portavoce di Pisapia, Maurizio Baruffi non fa riferimento all’episodio increscioso accaduto negli studi di Sky e spiega: ”Abbiamo deciso di non trasformare questi ultimi giorni di campagna elettorale in un talk show permanente, ma di continuare a dialogare con i cittadini milanesi”.

”In questi giorni – aggiunge – sono arrivate alcune richieste di confronti televisivi in relazione al ballottaggio di domenica e lunedi’ 29 e 30 maggio. La nostra decisione è quella di proseguire la campagna elettorale con serenita’ e impegno nei quartieri di Milano, fra i cittadini, ascoltando il loro punto di vista e cercando le migliori soluzioni per il governo di Milano”. E così è stato anche oggi per Pisapia che in mattinata ha partecipato a un presidio delle associazioni a sostegno dei disabili davanti al Pirellone, promosso anche da Lheda, l’associazione che vede come presidente Franco Bomprezzi, candidato nella lista civica di Pisapia. Quello stesso presidio che ha riservato fischi, invece, a Letizia Moratti al suo arrivo. ”Il mio impegno – ha detto Pisapia – e’ far si’ che dove trovero’ sprechi, le priorita’ vadano a chi ogni giorno vede un proprio diritto violato”.

”Il vostro non è solo un grido di dolore – ha detto il candidato del centrosinistra -, ma anche di rabbia, perché non possiamo permettere che i servizi sociali siano tagliati come è stato in questi anni”. Da qui la promessa di impegnarsi ”perché a Milano gli invisibili diventino visibili”.

”Quando sarò sindaco – ha precisato – procederò a una ricognizione della qualità, della quantità e dell’efficacia dei servizi del comune per i disabili e per le loro famiglie. Per fare questa ricognizione avrò bisogno del parere, della competenza e dell’esperienza concreta delle associazioni stesse. Pisapia non ha risposto personalmente a Umberto Bossi che lo aveva definito ”un matto” che rischia di trasformare Milano in una ”zingaropoli” (parole poi in parte ritrattate dal leader leghista).

A rintuzzare l’attacco,  Maurizio Martina, segretario regionale del Pd (”Se si dà del matto a Pisapia, allora lo si dice anche a 315 mila milanesi che domenica e lunedì scorso lo hanno votato”) mentre il vicepresidente del Pd Ivan Scalfarotto ha rispedito l’epiteto al mittente: ”Buffo. Uno che dice di avere due milioni di baionette, preleva l’acqua con l’ampolla dal Dio Po e convince i suoi seguaci bergamaschi a mettersi in testa le corna dei vichinghi poi da’ del matto a un tranquillo avvocato di Milano”. Le affermazioni di Bossi, per Scalfarotto, ”denunciano chiaramente che il centrodestra ha definitivamente perso la lucidità”.

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