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Beppe Grillo dice no alle Olimpiadi. Raggi temporeggia

di Warsamé Dini Casali |9 Settembre 2016 12:52

Beppe Grillo dice no alle Olimpiadi. Raggi temporeggia

ROMA – Beppe Grillo dice no alle Olimpiadi. Raggi temporeggia. Già il direttorio si era espresso: ora dal blog di Beppe Grillo arriva la chiusura ufficiale del Movimento 5 Stelle alle Olimpiadi di Roma 2024. “Olimpiadi a Roma, no grazie” è infatti il titolo del post pubblicato sul blog a firma Elio Lanutti, presidente di Adusbef. La ragione è nota: con questo debito pubblico, con questa classe dirigente e con la voracità dei privati, organizzare i Giochi a Roma sarebbe uno spreco di risorse pubbliche annunciato a vantaggio dei soliti noti.

Chi però ha il potere di azzerare le possibilità della sfida olimpica di Roma, la sindaca Virginia Raggi, non ha ancora deciso. Aspetta – per un accordo con il presidente del comitato organizzatore Malagò – la fine delle paraolimpiadi. Nonostante l’invito pressante del Movimento, anche nell’ambito del braccio di ferro tra vertici e sindaco, Raggi temporeggia: non ha mai schierato la Giunta a favore, ha spesso espresso riserve e critiche ma il fatto che non abbia speso una parola definitiva fa parte della sua strategia autonomista. Fra l’altro, secondo la vulgata grillina, sarebbero proprio i poteri forti interessati al banchetto olimpico i veri manovratori degli attacchi concentrici al Movimento alle prese con il caos romano.

“Le Olimpiadi o i Mondiali – si legge nel post di Grillo – possono essere funzionali alle classi politiche ed economiche per appagare il delirio di onnipotenza di immarcescibili saltimbanchi e molti affari per gli imprenditori, i Giochi spesso vengono utilizzati per ipotecare il futuro dei giovani gonfiati di debiti e come potenti armi di distrazione di massa, con la finalità di offrire con lo spettacolo, ripreso in mondovisione da mass media e tv che ne finanziano una minima parte dei costi, effimeri sollievi a condizioni economiche e sociali delle famiglie, che potrebbero essere momentaneamente appagate con le medaglie, prima di finanziare con le loro fatiche, i costosi apparati pubblici”.

“Roma, che non si è ancora ripresa dai mondiali di nuoto del 2009 (con un deficit di 9 milioni di euro), che ha lasciato debiti e macerie ancora tutte da smaltire, dopo l`inchiesta dei magistrati sui “grandi eventi” e le “cricche degli appalti” con imprenditori e funzionari pubblici coinvolti, come il palazzetto delle vele di calatrava a tor vergata, 250 milioni di euro per un cumulo di cemento e un ammasso di ferro che potrebbe costare circa 700 milioni di euro; i 26 milioni di euro per la piscina di ostia; i 13 milioni di valco san paolo; o la piscina costruita su suolo pubblico con fondi privati, poi offerta in concessione al circolo aniene, ha veramente bisogno delle olimpiadi?” (Elio Lanutti, presidente Adusbef, Blog di Beppe Grillo)

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