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Il Pd dice sì a Bersani: governo di minoranza, gli 8 punti per programma

di Elisa D'Alto |7 Settembre 2022 21:36

ROMA – Governo di minoranza, con gli otto punti di Bersani come programma. La direzione del Pd ha dato pieno appoggio al segretario Pierluigi Bersani: la sua proposta è stata approvata pressoché all’unanimità, visto che c’è stato un solo astenuto. Un governo della “non sfiducia” è la via che il Pd ha deciso di percorrere: ovvero senza l’appoggio di Grillo o del Pdl o di Monti. Una via difficile perché la coalizione di centrosinistra ha la maggioranza assoluta alla Camera ma solo quella relativa al Senato.

”Da questa riunione non ho sentito ipotesi B ma iniziativa A – ha detto Bersani -. Dopodiché è legittimo vedere le difficoltà, non è proibito, è un sentiero stretto, o lo si supera o almeno sgombreremo il sentiero dalla nebbia. Dopodiché c’è Capo dello Stato e a chi dice governo del presidente, lo dice il lessico che non spetta a noi”, come dire che se le redine della situazione le prende Napolitano è appunto a lui che spetta ogni decisione, riferimento all’ipotesi di un governo a guida tecnica. ”Lo so che mentre noi non pensiamo a ipotesi B c’è mezzo mondo che ci pensa. Ma a questo mezzo mondo noi diciamo che non è che nelle vostre fantasie: noi non scompariamo. Noi abbiamo il triplo dei deputati di Grillo e il doppio della destra, non è che scompariamo”.

Nel suo discorso Bersani ha detto: “Non stiamo corteggiando Grillo, anche perchè il suo movimento non è meglio di noi. Ragion per cui governerà il Pd, l’unico partito che ha qualcosa da offrire”. Bersani ha chiuso poi le porte al Pdl: “Non riteniamo né praticabili, né credibili accordi di governo tra noi e la destra. Siamo pronti solo a corresponsabilità istituzionali”. “Sappiamo che le decisioni che prenderemo potranno segnare non solo questo momento ma il futuro, una fase non breve”. Quindi ha sottolineato: “Non stiamo corteggiando Grillo ma si sta interpretando quel che si muove nel profondo per bucare il muro di autoreferenzialità del sistema che comincia ad essere in gioco”.

Avanti, quindi, con un governo di minoranza con gli otto punti come programma. Ovvero, in sintesi: Imu rivista e corretta, Equitalia “rivisitata”, tagli agli stipendi di amministratori e onorevoli, soldi per scuola e ricerca, cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se figlio di stranieri, diritti ai gay ma non il matrimonio civile.

Dopo la Direzione Pd, Bersani ha telefonato al presidente Napolitano per illustrare il suo programma.

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