Il personale del seggio lo ha quindi ripreso, perché avrebbe dovuto controllare il numero sul bollino per poi tagliarlo. Ma ormai era troppo tardi. “Il tagliando andava…”, gli ha detto una scrutatrice. Poi però imbarazzata ha tagliato corto: “Vabbè è lo stesso, mi scusi. Poi lo togliamo dopo”.
Bersani, oggi esponente di Liberi e Uguali, è arrivato al seggio a piedi con la moglie Daniela Ferrari. “Questa con cui siamo chiamati a votare è una legge elettorale piena di trucchetti e di complicazioni”, si è poi giustificato. “Perché – ha spiegato – o si fa un proporzionale alla tedesca o si fa un Mattarellum. Non è che ci sono tante alternative. Io preferisco il Mattarellum, ma se si vuole fare una legge elettorale la si fa, non come questa che è un proporzionale mascherato da maggioritario con finte coalizioni, un “pateracchio”.
Cosa succederà domani? Gli hanno domandato i giornalisti dopo il voto con gaffe: “Vediamo cosa verrà fuori, toccherà al Parlamento trovare una soluzione ma io credo che la soluzione si trova se si supera il punto principale, cioè che mai come adesso bisogna che la gente sia rappresentata, c’è bisogno che riprenda fiducia nel meccanismo politico e istituzionale dunque deve sentirsi presente”.