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Pd, sfida Bersani-Renzi alle primarie?

di Elisa D'Alto |5 Giugno 2012 11:29

Pierluigi Bersani (Foto Lapresse)

ROMA – Pierluigi Bersani-Matteo Renzi. Sfida aperta per le prossime primarie Pd. Il segretario del partito, secondo il Corriere della Sera, sarebbe pronto ad annunciare la propria candidatura alla Direzione del 6 giugno. Convinto di poter battere il sindaco di Firenze. Renzi da parte sua sarebbe pronto ad accettare la sfida. Scrive il Corriere:

Ma Bersani sta pensando di sparigliare tutti i giochi e di annunciare la propria candidatura alle primarie già alla Direzione del 6 giugno. Primarie di partito, perché ancora non si sa quale sarà la coalizione con cui il Pd andrà alle prossime elezioni, né che tipo di legge elettorale verrà approvata (sempre che venga varata, perché su questo punto nel Pd prevale ormai lo scetticismo). Il segretario è convinto di riuscire a battere Renzi. Il quale, da parte sua, è pronto ad accettare la sfida, come ha avuto modo di spiegare qualche giorno fa a un gruppo di fedelissimi: «Io ci provo, dopodiché se perdo, pazienza, è la democrazia, vorrà dire che tornerò a fare il sindaco se Firenze mi vorrà, altrimenti farò un altro mestiere».

Primarie di partito, ma anche di coalizione. Molti nel Pd chiedono più chiarezza: non è chiara la coalizione a sinistra, il partito non è unito sul candidato. Non si sa nemmeno con che legge elettorale si andrà al voto. Scrive il Corriere: Ma ai piani alti di Largo del Nazareno ci si rende conto che comunque non si può andare avanti così. Anche perché il sindaco di Firenze non è più solo nella sua battaglia sulle primarie di partito. Parisi reclama da tempo quelle di coalizione e ora un gruppo di parlamentari e dirigenti del Pd capeggiati da Pippo Civati, Paola Concia e Sandro Gozi ha intenzione di porre la questione con forza. Primarie di partito, aperte a tutti, non solo agli iscritti. Le chiederanno in Direzione. E se non avranno soddisfazione in quella sede hanno intenzione di presentare un ordine del giorno alla prossima Assemblea nazionale, il 6 luglio.

E non è escluso che tra i contendenti possa spuntare anche Rosy Bindi: Il sindaco di Firenze è convinto che non resisterà alla tentazione di candidarsi anche lei. Certo con primarie di questo tipo il rischio è che il Partito democratico si divida, ma è un rischio che Bersani potrebbe anche correre, perché alla fine ricompattarsi diventerebbe inevitabile. Lo dà per scontato lo stesso Renzi: «Se il segretario vince, dal giorno dopo io lavorerò lealmente con lui e tutti insieme lavoreremo per far vincere il Pd».

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