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Bossi insiste: “Immigrati vanno mandati a casa”

di Alessandro Avico |18 Novembre 2009 17:44

Gli immigrati «devono essere mandati a casa loro». Umberto Bossi è chiaro e conferma che su questo punto la Lega non farà passi indietro: «Non c’é lavoro nemmeno per noi». Il leader del Carroccio ha così commentato le iniziative a favore degli immigrati, promosse anche da una parte della maggioranza.

Bossi ha poi negato che Berlusconi e Fini siano ormai prossimi alla “frattura” e che questo distacco possa portare ad una caduta del governo: «Si siederanno uno di fronte all’altro e troveranno le soluzioni. Il governo non rischia e noi non rischiamo».

Secondo il Senatur nemmeno l’alleanza tra Pdl e Lega può essere considerata a repentaglio, nonostante il Carroccio abbia espresso parere negativo sul decreto legge Ronchi che liberalizza i servizi pubblici locali: «Non si può far saltare il governo. Non si muore per una legge, si muore se salta il governo». Bossi ha ammesso che la Lega potrebbe chiedere una modifica del decreto: «Vedremo…», ha detto il ministro delle Riforme.

Non poteva mancare anche una battuta sull’eventualità che si torni anzitempo alle urne: «Spero prevalga il buon senso. Bisogna ritrovarlo».

Altro argomento di discussione all’interno della maggioranza è l’opportunità di candidare Cosentino alla presidenza della Regione Campania. Bossi difende il sottosegretario: «C’é chi dice che Cosentino si deve dimettere, ma quando toccava a chi ora dice questo non lo ha fatto. No ad un garantismo a fasi alterne».

Infine Bossi ha detto che il premier non ha bisogno di consigli: «Berlusconi l’ho sentito ieri, ma non c’é bisogno che gli dica io cosa fare perché Berlusconi è tutt’altro che scemo e sa quello che deve fare».

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