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Agrigento. Il “Trota” riscopre le origini “partigiane”: Renzo Bossi nella terra del bisnonno

di luiss_smorgana |31 Marzo 2011 11:17

Renzo Bossi

FAVARA (AGRIGENTO) – ”Questa è la terra del mio bisnonno e sono venuto a conoscerla”. Con questa motivazione Renzo Bossi, 22 anni detto il Trota, è arrivato a Favara, nell’agrigentino. Il figlio del Senatur e leader della Lega Umberto, è anche pronipote di Calogero Marrone, lo Schindler siciliano, il Perlasca Favarese, che salvò centinaia di ebrei.

La promessa di venire in Sicilia, e in particolare nel paese dei suoi avi materni, Bossi junior l’aveva fatta, nei giorni scorsi, ad alcuni operatori turistici agrigentini presenti alla Bit di Milano. L’unico parente che è riuscito a incontrare è stato Tano Schifano, cugino della mamma Manuela, moglie del Senatur. Poi il giovane ha gustato i dolci tipici di Favara.

Il reportage della visita lampo è stato venduto in esclusiva alla rivista milanese ”Diva e donna”. Calogero Marrone, poi emigrato a Varese, fu uno degli organizzatori della lotta partigiana. Come ufficiale dell’anagrafe riusci’ a mettere in salvo dalle persecuzioni naziste 200 ebrei ai quali rilasciò carte d’ identità false. Arrestato dalle SS, morì nel campo di concentramento di Dachau. Renzo Bossi ha anche visitato la casa natale del bisnonno in via Vittorio Emanuele.

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