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Calderoli smonta e avvisa Berlusconi: “Sgancia i Ministeri o niente tasse del Nord”

di Mino Fuccillo |26 Maggio 2011 14:42

ROMA-Non c’è più rispetto per i leader, i capi, i presidenti del Consiglio. Non fanno a tempo a parlare, chiarire, risolvere la sera in tv che la mattina dopo si prende la parola e si chiarisce che hanno chiacchierato a vanvera. E chi manca così di rispetto, smentisce, ignora e perfino alquanto minaccia il capo del governo? Forse Bersani o il solito Di Pietro o gli “estremisti” Pisapia e De Magistris? No, a chiarire che quel che Berlusconi dice non vale e non conta è un ministro del suo governo, uno di quelli che contano: Roberto Calderoli. Aveva detto Berlusconi a Bruno Vespa e a chi seguiva la puntata di Porta a Porta: “Ministeri al Nord? Si tratta di aprire un ufficio di rappresentanza di un ministero in provincia di Monza; Napoli o Caserta. E’ una cosa assolutamente naturale che la Lega Nord voglia aprire un ufficio affidato ad un suo ministro e favorire il Nord”. Mezza giornata dopo la Lega per bocca di Calderoli fa sapere a Berlusconi che con l’ufficio di rappresentanza ci fa la birra e che, se qualche Ministero non trasloca al Nord la Lega darà indicazione di non pagare le tasse.

“Ci sono problemi? Benissimo. Vorrà dire che la frase no taxation without rapresentation diventerà: no Rapresentation? No Taxation”. Traduzione facile, non dall’inglese ma dal “calderoliano”: se non ci date Ministeri al Nord subito dopo i ballottaggi la Lega dirà al Nord di non pagare le tasse. Calderoli è stato così cortese da aggiungere, per facilitare a tutti la comprensione: “E’ l’ultimo avviso ai naviganti”. Uno pignolo potrebbe osservare che il ministro Calderoli minaccia di invitare il Nord a non pagare le tasse, eventualmente, contro il governo. Quale governo? Il suo, quello dove Calderoli è ministro. Uno pignolo potrebbe osservare che c’è una leggera contraddizione, anzi un gioco alquanto “levantino” e per nulla “nordista”. Uno pignolo potrebbe vedere in questo “ultimo avviso altrimenti non pago” un, diciamo così, ricatto dentro lo stesso governo. Uno di fantasia potrebbe pensare che la Lega condivide con la Trinità il mistero meraviglioso dell’essere insieme una e trina, anzi “padana”, “romana” e di governo.

Un ottimista potrà registrare quanto accade alla voce “folklore”, categoria che chissà perché assolve e assorbe ogni posizione leghista. Aggiungendo magari: elettorale. Folklore elettorale quello di Calderoli e anche della Padania che stampa più o meno le stesse parole. Insomma in campagna elettorale come in guerra e in amore vale tutto e si può dire di tutto, tanto…Un moralista potrebbe chiedere che razza di ministro è quello che invita alla evasione fiscale, anzi promette di organizzarla se la spartizione dello Stato non lo soddisfa in quote. Un pragmatico con qualche memoria potrebbe ricordare che in fondo anche Berlusconi ha invitato a non pagare il canone Rai se restano in onda le trasmissioni che non gli piacciono. Non a caso si era congratulato con Sgarbi per la sua trasmissione, congratulato con questo significativo argomento: “L’unica in Rai in cui non si parla di me”.

Uno più uno, più uno: sarebbe il caso di farci caso. Ma anche a farci caso a Calderoli farebbe il solletico: lui le canta chiare e non solo ad Alemanno o Polverini “romani”, ma anche al brianzolo Berlusconi. Dammi i Ministeri o non ti pago le tasse. Ma non sono le tasse per il tuo governo e per il tuo Stato? Che c’entra! E poi andiamoci piano con lo Stato unico per tutti. Così direbbe, anzi ha detto Calderoli.

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